Baby gang a Mestre e Marghera, coinvolti trenta minorenni
MESTRE. Baby gang in azione: sono una trentina i giovani coinvolti, il più grande ha 16 anni, il più piccolo 13. Si spostano quasi sempre in piccoli “branchi”, per poi ritrovarsi al Candiani o nelle aree adiacenti, in gruppi consistenti. La polizia che sta indagando sulle aggressioni ha identificato i protagonisti quasi tutti italiani, qualche straniero di seconda generazione e con famiglie in gran parte normali. Una dozzina quelli più violenti: aggrediscono, picchiano e compiono rapine. Tra loro anche tre ragazzine di 14 anni, una delle quali è considerata un componente di punta della baby gang, ha più carisma (negativo) di tanti suoi amici.
Un fenomeno che crea non poco allarme sociale in centro a Mestre e fino a qualche settimana fa a Marghera. Poi il gruppo, in particolare dopo gli arresti della Squadra Mobile per le aggressioni a due famiglie di bengalesi, si è spostato a Mestre. «Noi stiamo facendo il possibile per contrastare il fenomeno e le indagini, anche dopo gli arresti per le violenze contro le famiglie bengalesi di Marghera, non si sono mai fermate», spiega il questore Angelo Sanna. «Infatti gli episodi su cui abbiamo puntato la nostra attenzione erano ben più di quelli che poi hanno portato alle misure cautelari di gennaio. Non stiamo trascurando nulla per arrivare all’identificazione dei responsabili di episodi di violenza gratuita, di piccole rapine e furti».
Si tratta di ragazzi che in gran parte vanno a scuola e nel pomeriggio si danno appuntamento in piazza Ferretto, al Candiani o nella zona del centro commerciale “Le Barche”. Lì decidono cosa fare per trascorrere il tempo, bevono, ascoltano musica e poi i più violenti decidono di divertirsi alla loro maniera. Ecco allora che la cosa più semplice è rapinare il cellulare ai loro coetanei e se magari la vittima reagisce, ci scappano le botte. Come è successo in piazza Emmer a Marghera alcune settimane fa, quando hanno preso di mira una ragazzina. Una sera, poi, sempre a Marghera si sono accaniti contro due clochard e con dei motorini che hanno rubato e poi smontato. In piazzale Candiani hanno rapinato la bicicletta ad un 13enne, picchiandolo pure. Continuano poi ad aggredire, senza un vero motivo, i bengalesi, soprattutto i venditori di rose che di sera bazzicano piazza Ferretto. Due gli episodi nel giro di qualche giorno a cavallo di Pasqua. Sono decine gli episodi di violenze varie di cui sono protagonisti. Un poliziotto che sta indagando spiega che lo fanno per divertimento e spesso leggendo i giornali o le locandine davanti alle edicole, che raccontano le loro “gesta” si divertono e si esaltano. Da capire poi un fenomeno che riguarda ragazzi, sempre minorenni, sia italiani che stranieri, che nella zona di piazzale Candiani organizzano incontri di boxe, con relative scommesse. Sono combattimenti che avvengono in zone un po' appartate: i ragazzi si mettono in cerchio attorno ad altri due giovani che iniziano a prendersi a pugni. Gli altri scommettono su chi vince. In parte sono gli stessi ragazzi delle violenze.
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