Aziende veneziane, esportazioni “a rischio” per i nuovi dazi di Trump
MESTRE. L’introduzione di nuovi dazi doganali per le merci esportate negli Stati Uniti d’America potrebbe investire anche parte dell’economia veneziana.
Il presidente Donald Trump, infatti, ha deciso di limitare con nuove tasse le importazioni di alluminio e acciaio nel suo Paese, ma non si esclude che in futuro la decisione possa essere allargata anche ad altri settori dell’economia. L’allarme è stato lanciato dalla Cgia di Mestre.
Le aziende veneziane esportano negli States 355 milioni di euro di prodotti all’anno (dato riferito al 2017). In particolar modo bevande (107,3 milioni di euro), macchinari e apparecchiature (57,8 milioni), vetro (31,3 milioni), apparecchiature elettriche (30,1 milioni) e calzature (24,8 milioni). Queste 5 voci incidono per quasi il 71% del totale delle esportazioni delle aziende presenti in provincia di Venezia. Nel veneziano lavorano alcuni big a livello nazionale del settore delle bevande, leggi la San Benedetto di Scorzè, o nella lavorazione del vetro, come Barovier&Toso e Venini. Cosa singolare è che la società di Scorzè produce per il mercato italiano le note bevande zuccherate a stelle e strisce.
Le società contattate preferiscono per ora non commentare, ma i rappresentanti di imprenditori e artigiani hanno espresso forte preoccupazione per l’evolversi della situazione. «E’ difficile prevedere cosa succederà nel medio periodo – afferma il presidente della Cgia di Mestre Roberto Bottan - anche se pare di capire che per l’economia del nostro paese e, conseguentemente, anche per le nostre aziende veneziane lo scenario del commercio internazionale rischia di peggiorare. Se oltre agli effetti protezionistici di Trump teniamo conto che molti problemi li subiremo con la Brexit e con il perdurare dell’embargo alla Russia, il contraccolpo potrebbe essere pesante, soprattutto in quei settori dove è fortissima la nostra vocazione all’export».
Per area di destinazione gli Stati Uniti sono il terzo paese, dopo Germania e Francia, dove le aziende veneziane vendono i propri prodotti. «Sulla base di queste riflessioni – conclude Bottan – il prospettato cambio di rotta delle politiche commerciali della nuova amministrazione Trump potrebbe rivoluzionare gli accordi commerciali tra Usa e Unione europea. Il suo obbiettivo è chiaro: proteggere i lavoratori americani e aumentarne i salari a scapito del libero mercato e della qualità dei nostri prodotti». Tra i settori che esportano maggiormente negli Usa ci sono anche i mobili (circa 21 milioni), prodotti di attività artistiche e intrattenimento (14 milioni), abbigliamenti (11 milioni), prodotti in metallo (9,2 milioni) e prodotti tessili (8,7 milioni).
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