Aziende comunali, record di domande. Lunedì le decisioni
di Alberto Vitucci
VENEZIA. Ottocento domande per un posto in Consiglio di amministrazione delle aziende comunali. Record quasi storico dei concorrenti per una poltroncina nei Cda delle partecipate. Non più soltanto politici ed ex dirigenti. Ma anche «gente comune», che vede anche qui uno spiraglio di lavoro contro la crisi. Gli uffici del Direttore generale stanno ancora completando gli elenchi delle domande e dei curricula depositati per il bando delle aziende. Entro la metà di maggio ci sono da rinnovare i Consigli di aziende importanti come Actv, Venis, Immobiliare veneziana, Vela, Veritas, Avm. «Ci saranno molti nomi nuovi», assicura il sindaco Giorgio Orsoni. Intenzionato a rinnovare i vertici delle aziende ma non ad azzerarli. «L’esperienza maturata va valorizzata», scandisce.
Un mosaico reso adesso più complicato da un decreto pubblicato pochi giorni fa dal governo Monti. Che rende incompatibili gli incarichi di consigliere di amministrazione con quelli di dirigente comunale. L’esatto contrario di quanto stabilisce la legge sulla spending review. Che per risparmiare gettoni e stipendi prescrive invece di nominare almeno un terzo di «dipendenti dell’azionista della società». «Il castello costruito con fatica in questi giorni rischia di crollare», ammettono preoccupati a Ca’ Farsetti. Occorre insomma trovare funzionari o quadri intermedi, e non più dirigenti, per non rischiare l’illegittimità degli atti.
Qualcosa in più si dovrebbe sapere nel fine settimana, dopo una riunione operativa convocata tra il sindaco Giorgio Orsoni, l’assessore alle Aziende Antonio Paruzzolo e il direttore generale Marco Agostini. Si dovranno sentire anche i partiti e in particolare il Pd, maggiore forza della maggioranza. Anche se il Partito democratico ha in questi giorni ben altri problemi a cui pensare.
Quadro non ancora definitivo. Anche se sembra ormai certo il cambio della guardia al vertice di Actv, l’azienda di trasporto con tremila dipendenti che annuncia quest’anno 18 milioni di mancati incassi. «Colpa della crisi, dei biglietti troppo cari e dell’evasione», dicono in azienda.
Marcello Panettoni, presidente di Actv da sei anni e presidente nazionale di Asstra, l’associazione delle aziende pubbliche, potrebbe cambiare incarico e andare alla presidenza di Avm, la holding del trasporto ora presieduta da Giovanni Seno. Seno potrebbe assumere l’incarico di amministratore delegato, con poteri rinforzati. Ad Actv dovrebbe rimanere il consigliere Luca Scalabrin, commercialista ed esponente dell’Udc-lista Monti. Di lui si parla come uno dei possibili candidati alla nuova presidenza. Si cercano anche i presidenti di Vela – che ha assorbito la società degli eventi del Casino, Vme – e poi per l’Immobiliare veneziana presieduta dall’avvocato Alfiero Farinea, per la società informatica Venis e per Veritas. Spetta al Cmune di Mira nominare il presidente della multiservizi, che oggi è Wladimiro Agostini. Resta in sella anche se con poteri ridotti il direttore generale Andrea Razzini, che non potrà più cumulare per legge i due incarichi di direttore e amministratore delegato. Decisioni forse lunedì, dopo aver visionato gli 800 curricula.
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