Aziende agricole razzìate Sos di Coldiretti al prefetto

San Donà. Colpi a ripetizione ai danni degli agricoltori, la categoria è esasperata I ladri rubano trattori, attrezzi, prodotti e animali. Chiesto un incontro a Cuttaia
Di Giovanni Monforte
SAN DONA' DI PIAVE - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - FURTO ALL'AZIENDA AGRICOLA VALDORO - SULLA DESTRA LE TRACCE DEI PìNEUMATICI SUL FANGO
SAN DONA' DI PIAVE - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - FURTO ALL'AZIENDA AGRICOLA VALDORO - SULLA DESTRA LE TRACCE DEI PìNEUMATICI SUL FANGO

La preoccupazione serpeggiava tra gli agricoltori già da tempo. Ma adesso nelle campagne del Basso Piave si può parlare di vero e proprio allarme furti, dopo i due maxi colpi messi a segno nella notte tra lunedì e martedì. La Coldiretti chiede l’intervento della prefettura. Le due razzìe che hanno destato scalpore sono quelle perpetrate nella notte tra lunedì e martedì nell’azienda zootecnica Valdoro, al confine tra San Donà e Ceggia, e nell’azienda agricola Vio, che ha sede nel Trevigiano a Monastier, gestita da due fratelli di Meolo.

Alla Valdoro è stato sottratto un trattore Fendt del valore di circa 120 mila euro, ben tre i mezzi agricoli rubati a Monastier per un bottino di oltre 300 mila euro. Questi episodi sono solo la punta dell’iceberg. «Capita frequentemente che le aziende agricole si vedano depredate di produzioni orticole, frutticole e spesso anche di animali come polli e galline», confermano dalla Coldiretti. L’organizzazione agricola si è rivolta alle forze dell’ordine per chiedere aiuto.

Il segretario Coldiretti di zona Paolo Bardellotto e il presidente Stefano Ervas si sono rivolti ai carabinieri di San Donà per manifestare la preoccupazione dei loro associati per questi insistenti episodi. Ma a lanciare l’allarme è anche la Coldiretti provinciale, preoccupata per la sicurezza delle imprese agricole. «Coldiretti sprona le aziende a denunciare alle forze dell’ordine questi furti che accadono ormai quotidianamente», spiega una nota, «i vertici di Coldiretti provinciale chiedono al prefetto un incontro per approfondire il preoccupante fenomeno». Le aziende agricole, per la loro posizione isolata, restano un bersaglio privilegiato dei malviventi.

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