Avvocato ubriaco ed esibizionista patteggia dieci mesi di reclusione
VENEZIA. Se fosse stato alla guida di un’automobile, gli avrebbero ritirato la patente e non avrebbe potuto condurre un mezzo almeno per un anno. Invece, era in treno: aveva un tasso di alcol nel sangue del 3,6 per cento, oltre sette volte il limite previsto per chi guida.
Non solo, grazie alle analisi è venuto alla luce che aveva anche assunto cocaina. Carlo Vecchioni, 38enne avvocato di Reggio Emilia, è stato arrestato nella notte tra sabato e domenica sul treno che stava per partire da Venezia: a mettere in allarme gli agenti della Polizia ferroviaria, che sono intervenuti, è stata una giovane turista presumibilmente inglese che, urlando, aveva più volte chiesto aiuto. Lunedì, il giudice monocratico Stefano Manduzio con la sua sentenza ha sancito l’accordo tra accusa e difesa: dieci mesi di reclusione, pena sospesa grazie alla condizionale e segnalazione al Consiglio dell’Ordine forense di Reggio Emilia. Il legale, infatti, rischia un procedimento disciplinare e la sospensione dalla professione. Era accusato di atti osceni, lesioni e oltraggio.
A chiamare i poliziotti - ancora il treno era alla stazione di Santa Lucia - è stata una giovane che urlava: quando è arrivato un agente gli ha spiegato in inglese che l’uomo che stava nello scompartimento con lei si era tirato giù i pantaloni e le mutande e le aveva mostrato il pene. Il poliziotto ha chiesto conto al passeggero, il quale ha cominciato a dare in escandescenze urlando «Poliziotti di m..., io sono un avvocato e vi rovino». L’agente della Polfer a questo punto gli ha chiesto di seguirlo in ufficio, lui ha reagito tirando prima un calcio poi degli schiaffi. Intanto, sono arrivati altri due agenti e hanno trascinato l’uomo in ufficio. Nel frattempo, la giovane inglese, spaventata della reazione dell’uomo è scappata, quindi non è stata rintracciata neppure più tardi.
In ufficio, l’arrestato ha mostrato anche il tesserino da avvocato perché lo era davvero, non si trattava di una millanteria. I poliziotti hanno preso informazioni a Reggio Emilia e hanno scoperto che il 30 settembre scorso si era ripetuta la stessa scena, quella volta con i carabinieri. Vecchioni se l’era presa con i militari che lo avevano fermato, anche quel giorno aveva alzato il gomito e d era stato trovato in possesso di alcune dosi di cocaina, in quantità ritenuta compatibile con l’uso personale, visto che non era stato denunciato per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti. Oltre alla pena detentiva, comunque sospesa, il giudice ha deciso di inviare gli atti sulla vicenda al Consiglio dell’ordine perché prenda provvedimenti.
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