Avvocato penalista finisce nei guai
È finito nei guai l’avvocato penalista Marco Zanchi, 44 anni con studio a Venezia Dorsoduro: il pubblico ministero padovano Benedetto Roberti ha sollecitato il rinvio a giudizio del professionista con l’accusa di estorsione continuata e aggravata per aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione esercitata. Tuttavia il gup Lara Fortuna, chiamata a pronunciarsi, si è dichiarata incompetente per territorio e ha disposto il trasferimento del procedimento al tribunale di Venezia. Il motivo? Il primo episodio contestato nel capo d’accusa sarebbe stato commesso nello studio veneziano del legale che, il 4 giugno 2010, avrebbe convinto la moglie di un suo assistito - un marocchino indagato e arrestato due volte per maltrattamenti in famiglia, poi espulso a causa dei precedenti penali- a revocare la querela presentata nei confronti del marito. Secondo il pm, Zanchi avrebbe paventato alla signora che il consorte si sarebbe vendicato una volta uscito dal carcere, promettendo di darsi da fare per favorire una separazione consensuale. Non solo. Sarebbero seguite altre due telefonate per evitare la costituzione di parte civile della donna, assistita dall’avvocato Sonia Della Greca che avrebbe confermato le chiamate di Zanchi alla sua cliente. Quest’ultima aveva ammesso alla polizia giudiziaria di essere stata indotta a firmare il ritiro della denuncia. «Accuse tutte da verificare» spiega il difensore di Zanchi, l’avvocato Renzo Fogliata. «In appello la remissione di querela è stata ritenuta valida, mentre in primo grado era stata valutata diversamente».
Cristina Genesin
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