Avvocati, le elezioni sono state sospese: oggi non si vota
VENEZIA. Dovevano cominciare oggi a votare, ma il Consiglio dell’ordine degli avvocati convocato in fretta e furia venerdì pomeriggio «ha disposto la sospensione delle operazioni elettorali...valutate le recenti ordinanze del Consiglio di Stato in merito al regolamento elettorale, dal momento che entrerebbe in carica un Consiglio potenzialmente vulnerato nella sua legittimità, con conseguenze imprevedibili sugli atti amministrativi emessi dallo stesso».
Resta, dunque, in carica il vecchio Consiglio dell’ordine al vertice del quale c’è un presidente facente funzioni, l’avvocato Sandro Grandese, visto che il presidente eletto Daniele Grasso si è dimesso e lo ha fatto pure il vicepresidente Diego Manente. Un Consiglio che rischia di rimanere in cariche per alcuni mesi, almeno fino a che il Tribunale amministrativo regionale del Lazio non si riunirà per affrontare nel merito le questioni sollevate dall’organizzazione forense che ha contestato il regolamento. Un Consiglio azzoppato, tra l’altro, da alcune dimissioni.
Il Consiglio di Stato, concedendo la sospensiva, ha sottolineato l’urgenza di affrontare la questione invitando i colleghi del Tar a fissare prima possibile l’udienza. Urgenza avvertita anche dagli avvocati veneziani: nel comunicato del Consiglio dell’ordine , infatti, si «auspica che l’autorità giudiziaria decida celermente a garanzia del principio di rappresentatività elettorale dell’istituzione, riservandosi ogni iniziativa a sostegno di tale invito».
Per le elezioni che dovevano iniziare oggi e terminare venerdì 27, si erano presentate tre liste. Quella «Per il rinnovamento» guidata dal candidato presidente Paolo Maria Chersevani, avvocato civilista con studio in piazza Ferretto a Mestre, e appoggiata da numerose associazione tra cui le Camere penale e civile; quella di «Progetto Avvocatura», che come candidato alla presidenza ha l’avvocato Diego Manente, anche lui avvocato civilista con studio in Corso del Popolo a Mestre; infine, la lista «Indipendente», creata da otto giovani (media 35-40 anni) che non puntavano alla presidenza del Consiglio tanto da non candidare alcun legale, ma di entrare con alcuni rappresentanti per portare la voce dei professionisti più giovani.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia