Avvisi richiamo alle armi «Tutto falso, uno scherzo»

A Cinto sono arrivate nelle case le lettere di precetto per le classi dal 1985 al ’90 “Causa allerta presentarsi a distretto militare”. Indagano i carabinieri
Di Rosario Padovano
09 novembre 2004 Caserma Piave (CARRAI) 09 novembre 2004 Caserma Piave (CARRAI)
09 novembre 2004 Caserma Piave (CARRAI) 09 novembre 2004 Caserma Piave (CARRAI)

CINTO CAOMAGGIORE. C’è chi ci ha fatto un mezzo infarto. Tutti quelli che se la sono vista recapitare si sono preoccupati. Un caso di sciacallaggio mediatico e allarmismo dopo gli attentati di Parigi e l'allerta terrorismo. Assurdo quanto, attraverso il suo profilo facebook ufficiale, il comune di Cinto Caomaggiore ha voluto denunciare. Una lettera burla di chiamata alle armi nell'Esercito italiano per i coscritti, uomini e donne, dal 1985 al 1990. Incredibile. Il comune di Cinto si è informato e ha trovato fortunatamente la smentita da parte del Comando forze di Difesa interregionale del Nord Italia, a firma del capo ufficio documentale, colonnello Enzo Giovanelli.

«Siamo rimasti basiti – ha sottolineato il sindaco di Cinto, Gianluca Falcomer – la lettera falsa è datata 11 novembre. Temevamo davvero una chiamata alle armi. Poi per fortuna si trattava di uno scherzo. Un pessimo scherzo». È lo stesso colonnello Giovanelli ad aver scritto la smentita a tutti i comuni del Veneto, datata 26 novembre.

«Nei giorni – scorsi – ha scritto il colonnello Giovanelli – l'Esercito era stato informato dell'esistenza di una missiva contenente la comunicazione di “chiamata alle armi”, che riportava informazioni prive di fondamento che potevano trarre in inganno. Nel merito si scriveva che un inesistente dipartimento del Ministero della Difesa avrebbe convocato alcune classi di leva, presso il distretto competente, nel caso quello di Padova, per la frequenza di un corso formativo finalizzato all'eventuale arruolamento successivo, visto lo “stato di allerta che ha colpito recentemente l'Italia”. La comunicazione è falsa, ma può indurre in errore».

Il colonnello Giovanelli ha poi informato sia il sindaco di Cinto e poi ha informato i carabinieri per avviare tutti gli accertamenti. Sul caso, quindi, lavorerà il Tribunale militare di Verona. La lettera farsa è ben scritta, riporta in alto a destra un logo del Ministero della Difesa, la data, è scritta in buon italiano. La lettera di chiamata alle armi è rivolta ai coscritti delle classi 1985, 1986, 1987, 1988, 1989, 1990. Vi si legge che “gli appartenenti alle suddette classi devono presentarsi dall'11 al 13 febbraio 2016, al distretto militare nella cui circoscrizione è compreso il comune di residenza. I soggetti richiamati saranno impiegati per il corso formativo reclutamento Esercito italiano. In seguito potranno essere arruolati nell'Esercito. Non devono rispondere a tale chiamata i detenuti, coloro che prestano servizio nella Guardia repubblicana, i chierici, gli ex cittadini italiani naturalizzati stranieri». Le lettere fasulle rischiano di essere recapitate anche nei prossimi giorni a svariati utenti.

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