Avvicinano gli anziani per derubarli
QUARTO D’ALTINO.
Cercano di adescare gli anziani, magari distraendoli e fingendo di voler chiacchierare con i bambini, per poi puntare diretti a collane, braccialetti e anelli. La “banda dell’ospedale” sta agendo tra Quarto d’Altino e Casale, girano con una Berlina verde, sono in quattro, tutti giovani, quasi sicuramente zingari. Venerdì hanno importunato un anziano al parchetto di via Verdi, l’uomo era con i due bimbi, la più piccola di 5 anni circa. Lo hanno avvicinato, hanno messo le mani addosso ai bambini, tanto che lui ha temuto che glieli volessero rapire, fino a spaventarsi a morte. Pochi istanti confusi, perché la banda, invece, voleva portargli via l’oro, con la scusa di intrattenere i nipotini. Lui però si è divincolato dalla mano che voleva prendergli la collana che aveva al collo, ha mollato un calcio e ha contattato le forze dell’ordine: la polizia locale e i carabinieri di Meolo. Una volta capita la mal parata, i giovani se ne sono andati via di corsa. L’auto, la Berlina verde, ha continuato a girare ed è stata avvistata per il paese. Per l’anziano e i nipotini solo una brutta paura. I bambini erano un diversivo per catalizzare l’attenzione dell’anziano, non volevano rapirli come lui ha pensato, ma spaventarlo e far sì non si accorgesse che in verità cercavano di portargli via gli averi con destrezza. «Quello di venerdì al parchetto è stato un episodio grave», spiega il vicesindaco, Rafaela Giomo, «il nonno si è spaventato perché hanno infastidito i nipoti, hanno preso la bambina per mano e ne è nata la colluttazione: queste persone mirano agli anziani, fingono di avvicinarsi ai nipoti per impaurirli e rubare l’oro. Abbiamo ricevuto parecchie segnalazioni ma nessuno ha preso la targa dell’auto. Il fatto è che è successo di giorno, in una zona frequentata, la gente è preoccupata e ha paura di uscire». Giovedì, episodio simile. Lina Paparotto, 76 anni, si era appena recata al panificio, in piazza, quando si è sentita chiamare da un’auto in cui c’erano due uomini e due donne. L’auto l’ha seguita e l’ha nuovamente avvicinata. La scusa era quella della mamma che stava morendo, volevano indicazioni per l’ospedale di Treviso. La donna ha indicato dettagliatamente la strada. Finita la descrizione, una ragazza è scesa dalla macchina per ringraziarla della cortesia. Le ha messo le mani addosso, voleva regalarle una collana e baciarla, a tutti i costi. L’anziana ha detto di no con forza, questa le ha infilato una collana e le ha strappato la sua di valore con destrezza, senza che se ne accorgesse.
Marta Artico
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