Aviaria, oggi chiusura del terzo focolaio

Gli ultimi tacchini infetti di Lova verranno abbattuti e avviati all’incenerimento

CAMPAGNA LUPIA. Allarme aviaria, il primo focolaio, quello mirese, è stato debellato con la conclusione ieri delle operazioni di abbattimento di tutti e 20.500 tacchini da ingrasso coinvolti dall’infezione H5N8 e che erano presenti nell’azienda “Alca” a Giare. Le carcasse verranno bruciate fra oggi e l’inizio della settimana.

Sarà debellato invece solo oggi, sempre in Riviera del Brenta, il focolaio di infezione presente a Lova di Campagna Lupia. «I 5 mila tacchini nell’allevamento di Campagna Lupia», spiega l’Usl 3, «verranno abbattuti tutti entro domenica 29. Anche in questo caso le carcasse degli animali saranno caricate su dei cassoni e portate via per l’incenerimento».

A Campagna Lupia i tacchini si trovano in un allevamento di Lova in via San Marco ai confini cioè con la località di Rosara di Codevigo. Sempre entro oggi saranno abbattuti anche 17 mila tacchini di una azienda che si trova a Piove di Sacco ai confini con il comune rivierasco. I danni finora per le aziende coinvolte ammontano a circa un milione di euro, ma il rischio è che salgano per l’indotto a decine di milioni di euro. Anche nei negozi della zona è montata la psicosi.

«Si tratta di paure infondate», spiega Ennio Matterazzo presidente dell’Ascom della Riviera del Brenta, «Molti negozi di alimentari e macellerie ci raccontano di clientela preoccupata che lascia sullo scaffale la carne di tacchino. È un errore perché si tratta di carni completamente sicure e il virus non si trasmette all’uomo».

Preoccupazioni che si sommano a quelle di Coldiretti che stima danni per l’indotto che potrebbero arrivare nella nostra provincia a 7-8 milioni di euro nell’immediato. Va ricordato poi che la Regione ha istituito di fronte all’emergenza, una zona di “protezione” e controlli saranno fatti in modo capillare anche sulla fauna selvatica della laguna di Venezia proprio nelle prossime settimane. (a.ab.)

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