Aveva truffato la scuola Patteggia 1 anno e 9 mesi
SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO. Dopo aver confessato, ha patteggiato una pena di un anno, nove mesi e 20 giorni di reclusione l’ex segretario della scuola d’infanzia «Maria Bazzana» di San Michele al Tagliamento Ermes Pizzolitto, arrestato il 12 settembre scorso per truffa aggravata, falso e soppressione di atti e accusato anche di detenzione di materiale pedopornografico e detenzione abusiva di un coltello a scatto. Il suo difensore, l’avvocato Villi Piccolo aveva raggiunto l’accordo con il pubblico ministero Federico Bressan nei giorni scorsi sull’entità della pena: un anno per la truffa e gli altri reati legati ai soldi spariti, sette mesi per la detenzione del materiale pornografico in cui è protagonista una minore e due mesi e 20 giorni per l’arma impropria. Ad arrestarlo erano stati gli uomini della Guardia di finanza di Portogruaro, che hanno svolto le indagini iniziate nel dicembre dello scorso anno sulla base di una segnalazione del dirigente scolastico dell'istituto. Le «fiamme gialle», sempre su disposizione del pm Bressan, che ha coordinato le indagini, avevano posto sotto sequestro i conti correnti che facevano riferimento all'indagato, in modo da poter recuperare la cifra di cui Pizzolitto, stando alle accuse, si sarebbe appropriato, ben 209 mila euro. Questa la cifra, anno per anno tra il 2005 e il 2012, che l'arrestato avrebbe intascato, causando tra l'altro all'ente che gestisce la scuola uno stato di indebitamento notevole, nonostante le rette pagate dai genitori dei bambini che frequentano l'istituto e i finanziamenti pubblici provenienti dal ministero dell'Istruzione, dalla Regione Veneto e dal Comune. Il flusso di danaro non è stato sufficiente a ripianare le esposizioni e proprio questo buco che non si riusciva a ripianare ha cominciato a far sorgere i dubbi al dirigente scolastico e agli amministratori, i quali hanno allora sospettato del segretario dell'asilo, l'unico a essere incaricato di tenere i conti delle entrate e delle uscite della scuola e a gestire la cassa. Ma non è stato comunque facile smascherarlo, perché Pizzolitto non faceva sparire grosse cifre e soprattutto costituiva ogni volta pezze giustificative apparentemente regolari. Il meccanismo utilizzato, per lui che aveva in mano tutto solo la gestione della cassa, non era complicato. Il segretario contraffaceva e alterava i mandati di pagamento già firmati dal dirigente scolastico. Gli investigatori delle «fiamme gialle» di Portogruaro hanno scoperto che allo scopo di alterare le cifre reali da addebitare sul conto corrente dell'istituto avrebbe utilizzato in alcuni casi la normale scolorina, in altre occasioni avrebbe eseguito veri e proprio collage, ritagliando alcune righe e alcuni numeri di documenti per poi incollarli assieme per formare mandati di pagamento a lui favorevoli ed estratti conto apparentemente regolari.
Giorgio Cecchetti
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