Autovelox, ieri i primi controlli ma nessuna sanzione dei vigili

San Donà. Le auto hanno rispettato i limiti di velocità. Il sindaco e la giunta: «Non vogliamo fare cassa» Forcolin difende la raccolta di firme della Lega: «Ci muoviamo al fianco dei residenti tartassati»
Di Giovanni Cagnassi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - AUOVELOX E POLIZIA LOCALE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - AUOVELOX E POLIZIA LOCALE

Primo giorno per i controlli con il tru box, la postazione è stata designata ieri in via Cirgogno per il primo esperimento. Nessuna sanzione è stata elevata, le auto hanno rispettato i limiti e gli agenti hanno presidiato il box, come prevede il codice, indicando con appositi cartelli i controlli in atto.

«Questa è la dimostrazione che non servono a fare cassa», è la risposta della giunta comunale, dal sindaco agli assessori delegati, «ma sono un efficace deterrente. Continuano ad arrivare attestazioni di stima e richieste di nuovi controlli anche in altre zone della città dove le auto corrono a tutta velocità. Sono i residenti a chiederli». Ma la tensione non si stempera e resta alta con le opposizioni in Consiglio e fuori. Il vicegovernatore del Veneto, Gianluca Forcolin, difende la raccolta di firme della Lega dopo gli attacchi del vice sindaco, Luigi Trevisiol, che ha parlato di vergogna davanti a queste iniziative. Trevisiol si era scagliato contro Forcolin che aveva presidiato la raccolta di firme del Carroccio davanti al duomo cittadino. Parallelamente anche la lista Scegli Civica ha raccolto e sta raccogliendo ancora le firme contro i trubox. «Se a San Donà c’è qualcuno che si deve vergognare, quello non sono di certo io», dice il vice governatore, «la Lega, con il consigliere comunale Giuliano Fogliani e la militanza si sta muovendo a fianco dei cittadini per urlare la propria indignazione di fronte all’ennesima trovata di un assessore che ha scambiato la delega alla sicurezza con la caccia alle streghe, scorrazzando con auto munite di laser che colpiscono a destra e a manca, multando i poveri cittadini ed ora tempestando la città di postazioni con autovelox. Invece di pensare solo a far cassa, caro vicesindaco Trevisiol, fai presidiare di più il territorio, le frazioni e la piazza che dalle 20 in poi è soggetta al coprifuoco e non si vede un sandonatese passeggiare. Fai chiudere quegli immobili in via Mazzini o Marconi dove si stanno formando dei veri e propri ghetti ed i residenti sono esasperati».

Per la lista Scegli Civica, Oliviero Leo, ex vice sindaco chiamato in causa risponde al sindaco Cereser e al vice Trevisiol: «Mi accusano di essere un medico e non sapere che i dissuasori proposti come alternativa per la sicurezza stradale fanno male? Mi pare ce ne siano in ogni città e con tutto il rispetto per la categoria», aggiunge riferendosi al sindaco, «non accetto in merito lezioni da un veterinario. Hanno poi criticato il sindaco Bitonci per gli autovelox, ma a Padova sono sulle tangenziali e non certo su strade urbane come a San Donà. Io sono stato vice sindaco e vorrei chiedere a Cereser se mai in giunta fossero state fatte pressioni al sottoscritto per fare più multe e così sanare il bilancio. Lui e il vicesindaco la risposta la conoscono».

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