Autovelox contestati da oggi la raccolta firme
Scatta oggi la prima raccolta di firme contro i tru-box che contengono gli autovelox in città. Scegli civica, con Oliviero Leo e Anna Maria Babbo, raccoglierà le firme contro la decisione del Comune all’insegna dello slogan “autovelox, un tassa per fare cassa” sulla zona pedonale. Domani inizierà anche la Lega Nord con banchetti in centro. Il Comune ha parlato di iniziativa “vergognosa”. «La vergogna è di chi usa il dolore delle vittime della strada», dice l’ex vice sindaco Oliviero Leo, «per nascondere l’obiettivo di fare cassa, la sicurezza si fa con dissuasori, strade e circolazione sicura, non con macchinette che già erano state proposte quanto ero in giunta contro la mia volontà».
Intanto, è stato respinto un altro ricorso, questa volta dal prefetto, dopo il primo al giudice di pace, di automobilisti sanzionati per eccesso di velocità con lo scout speed. Confermata la sentenza, riconoscendo valide le controdeduzioni formulate dal comandante la polizia locale, Marino Finotto. Il sistema di rilevamento mobile dunque ha un altro via libera. La sentenza non sorprende il vicesindaco Luigi Trevisiol. «Ero certo che la polizia locale e gli altri uffici comunali avessero predisposto al meglio l’utilizzo dello scout speed, riconosciuto dalla Prefettura come uno strumento valido per tutelare la sicurezza». In entrambi i casi gli eccessi di velocità superavano i 20 km orari. «Non c’è alcun intento vessatorio», aggiunge Trevisiol, «se su strade dove c’è il limite di 50 orari si procede a oltre 70, si rischia di rappresentare un pericolo ed è giusto sapere che si può essere sanzionati».
Il primo ricorso era stato presentato da un cittadino indiano residente in provincia di Pordenone che, alle 18 del 13 agosto scorso, era stato sanzionato per un eccesso di velocità, 20 km orari sopra il limite, lungo via San Pio X. L’automobilista aveva rivolto una serie di rilievi sulle modalità di utilizzo e di segnalazione dello scout speed, oltre che sulla sua taratura. «Lo strumento è disciplinato da un’ampia normativa ministeriale», spiega il comandante Finotto, «e, su questa base, il prefetto ha deciso che l’utilizzo da parte del Comune di San Donà è stato conforme alle leggi».
Il secondo ricorso, di una sandonatese di 28 anni, contestava solo questioni procedurali relative alla notifica. Anche in questo caso il prefetto non ne ha riconosciute fondate le motivazioni. «Ricordo che le vie dove opera lo scout speed vengono indicate settimanalmente sul sito del Comune», conclude Trevisiol, «ciò non esclude l’utilizzo di altri strumenti su altre strade. La cosa più semplice è rispettare i limiti di velocità».
Giovanni Cagnassi
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