Autostrade, rincaro record sulla Mestre-Padova. Scure sui pendolari: da 2,80 a 3 euro

MESTRE. Gli automobilisti e i trasportatori che attraversano l’autostrada A4 in terra veneta, tra Mestre, Padova e Treviso, utilizzando la Venezia-Padova e il Passante, ieri hanno ricevuto una brutta notizia di inizio 2020. L’aumento dei pedaggi autostradali. La Cav è una delle pochissime concessionarie autostradali ad aver ottenuto dal ministero dei Trasporti l’ok per far scattare (da ieri) aumenti. Per il 95% dei concessionari autostradali il Ministero ha congelato gli aumenti, compreso quelli di Autovie Venete, che controlla la Venezia-Trieste. La concessionaria pubblica Cav, controllata da Anas e Regione, ha avuto invece la licenza per gli aumenti.

Rincari da ieri
Da Mestre a Padova Est rincari del 7,1% per le auto mentre da Padova Est verso Spinea il calo è di quasi il 6%. Per i camion, tra Mestre e Padova aumenti di quasi l’11%. Venti centesimi in più per la tratta Mestre-Padova Est, che passa da 2,80 a 3 euro. Un costo in più per tanti pendolari che usano l’auto. Si risparmiano invece 10 centesimi percorrendo il Passante tra Spinea e Padova Est, con il pedaggio che passa da 1,70 a 1,60. Per i mezzi pesanti gli aumenti potranno arrivare fino a 60 centesimi sulla Venezia-Padova, ma anche in questo caso è prevista una riduzione del pedaggio tra il casello di Spinea e Padova Est. Effetto non di strategie, pare di capire, ma di calcoli matematici. Ieri la Cav, Concessioni autostradali Venete, ha confermato gli aumenti con la firma del decreto interministeriale tra ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ministero dell’Economia e delle Finanze, che riconosce alla società, dal 1° gennaio 2020, gli adeguamenti tariffari.
Abbonamenti
Il Ministero dei Trasporti, di concerto con il Mef, ha concesso anche la proroga per altri 12 mesi delle agevolazioni tariffarie che riguardano il traffico pendolare tra i caselli di Mirano-Dolo e Padova Est: nel 2020 resta valido l’abbonamento (adeguato al nuovo regime tariffario) che riguarda i residenti dei comuni di Mirano, Dolo, Mira, Spinea e Pianiga, che effettuano almeno 20 transiti mensili tra le stazioni di Mirano-Dolo e Padova Est. Agevolazioni sì, ma non per tutti i pendolari.
Le reazioni
Si lamentano i pendolari, sono soddisfatti Concessionaria e Regione. «Siamo gli unici in Italia», dice l’assesssore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, «ad avere una destinazione totalmente pubblica degli utili autostradali». E spiega: «Da una parte noi abbiamo bisogno di un equilibrio economico-finanziario per garantire il pagamento del bond per il Passante di Mestre, dall’altro ogni ulteriore centesimo rimane patrimonio dei veneti e ritorna ai cittadini di questa regione sotto forma di infrastrutture e servizi».

L’amministratore delegato di Cav, Ugo DiBennardo, spiega: «Abbiamo completato tutti gli investimenti previsti, così come sono stati portati a termine gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e, inoltre, abbiamo ottimizzato i costi di gestione. Il raggiungimento di questi obiettivi ha determinato il riconoscimento di un incremento dei pedaggi minimo, ma che nel nostro caso si traduce in un grande vantaggio per il territorio». E la presidente di Cav, Luisa Serato, chiarisce: «Non è prevista alcuna redistribuzione dei dividenti tra i soci azionisti, Regione Veneto e Anas». I proventi vanno alla «Regione per nuove opere, a beneficio del territorio e della collettività». Investimenti in sicurezza e, si spera, anche per poter completare il famoso “Passante verde”, che ormai da anni attende veri finanziamenti, che non sono mai arrivati. —
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