Autostrade, dal primo gennaio un altro rincaro: +1,5%
MESTRE. Pedaggi autostradali più cari in media dell’1,5%: il 2015 porta una sorpresa non certo gradita a viaggiatori e automobilisti. L’aumento è contenuto, come richiesto dal ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, ma riguarda tutte le principali arterie autostradali venete: la Mestre-Padova, il Passante di Mestre, la Venezia-Trieste, la Padova-Brescia.
Alcuni gestori avevano chiesto di poter ritoccare all’insù le tariffe in maniera più consistente, ma il ministero ha “imposto” un tetto dell’1,5%. Per i pendolari rimane però la possibilità di sottoscrivere abbonamenti periodici per tratte specifiche: in questo modo i risparmi possono arrivare anche al 20% rispetto la somma dei singoli pedaggi.
«Sotto l’albero di Natale arriverà una raffica di rincari per l’anno nuovo, a cominciare delle tariffe autostradali che scatteranno dal primo gennaio»: la denuncia parte dalle associazioni consumatori, nello specifico Elio Lannuti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori). «Le concessionarie hanno presentato richieste di aumenti per il 2015 fino al 9 per cento, come nel caso della Roma-Pescara», spiegano le associazioni, «Le società a cui è affidata la gestione dei tratti autostradali sono galline dalle uova d’oro che gestiscono monopoli naturali e non possono continuare ad addossare, con la complicità dei governi, i futuri investimenti su utenti e piccole e medie imprese, privatizzando gli utili e socializzando le perdite».
A fine 2013, secondo le associazioni, il ministro dei Trasporti aveva concesso rincari tariffari fino all’8,8%, con una media del 3,9%. Il 2014 per gli automobilisti veneti si era aperto con questa prospettiva: costi al casello aumentati per tutti i concessionari, con punte massime per Autovie venete (che gestisce il tratto Venezia-Trieste +7,17%), Cav (Passante e Padova-Venezia, +6,26%), Autostrade per l’Italia (+4,43%); sotto la media nazionale invece gli aumenti di Brescia-Padova (+1,44%) e Autobrennero (+1,63%). Ora la nuova “stangatina”, con aumenti attorno all’1,5%.
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