Autostrada del Mare, è bagarre. Esclusi gli imprenditori jesolani

Resta in gara per l’opera solo il Consorzio Sis. Cittadini e associazioni chiedono una superstrada senza pedaggio e temono la chiusura del casello di Meolo

Giovanni Cagnassi

 

SAN DONA'. Autostrada del Mare, imminente l’apertura delle buste residue con le offerte per i lavori. Ci sono cittadini e associazioni che ora chiedono una superstrada gratuita senza pedaggio e temono per il futuro del casello di Meolo.

La società di cui facevano parte gli imprenditori jesolani è stata già esclusa dal bando. Le offerte erano “congelate” in cassaforte, a seguito delle vicissitudine legate alla realizzazione dell’opera.

Il Cipe nel giugno 2020 aveva dato il via libera alla convenzione per il tratto di 20 chilometri a un costo di 200 milioni. Ora il decreto del direttore infrastrutture e trasporti della Regione, dopo l'apertura delle buste, ha escluso dalla gara il promotore dell'opera, la società Strada del Mare Srl, per aver formulato un'offerta condizionata senza rispettare le prescrizioni del bando.

Resta dunque in gara una sola offerta, quella del Consorzio Sis. L'associazione Veneto orientale, fondata dall'ex senatore Luciano Falcier e presieduta da Lino Bellato ora incalza.

«Resta da verificare» spiegano «perché ai Comuni rivieraschi non basta chiedere una superstrada, ma preferiscono e gradiscono sia a pagamento e perché si attende passivamente l’apertura delle buste per realizzare una strada con pedaggio».

«Si rinuncia a chiedere ad Autovie Venete di realizzare, con proprie risorse, un tratto della strada, come già fatto con la bretella in uscita dal casello di Noventa verso San Donà. E di chiedere alla Regione, all’Anas, al competente Ministero di finanziare il resto dell’opera che dovrebbe garantire un nuovo collegamento dall’autostrada fino alle località balneari di Eraclea, Jesolo Lido e Cavallino». La mancata richiesta ha già causato anni di ritardi nella realizzazione dell’opera, sempre più necessaria.

«Il promotore, ora escluso dalla gara» aggiungono, «aveva presentato una proposta relativa solo al tratto Meolo/Jesolo Paese, di modo che l’ulteriore tratto da realizzare resterebbe una speranza, un auspicio, un impegno politico, che permetterebbe comunque, se realizzato, di raggiungere sempre a pagamento non solo Jesolo Lido e Cavallino, ma probabilmente anche Treviso. Tanto che, ritenendo l' ipotesi del pedaggio un pericolo da evitare, l’amministrazione provinciale di Treviso risulta aver a suo tempo presentato ricorso al Tar del Veneto».

«In tale ipotesi, inoltre, il casello di Meolo, realizzato per agevolare il collegamento con le località balneari e con gli altri comuni vicini perderebbe di motivazioni e probabilmente sarebbe posta in discussione la sua permanenza» concludono «Una strada a pagamento può portare utilità ai poli estremi di entrata e uscita, ma certamente anche conseguenze di isolamento ed emarginazione per il territorio che attraversa e che sarebbe ai lati della opera da realizzare». —

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