Autorità per la Laguna, c’è il primo via libera dalla Corte dei Conti
Primo via libera della Corte dei Conti, Rossetto in missione per sbloccare l’ente. La Cgil: «Il Prefetto ci convochi»
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Il primo sì al tanto atteso statuto dell’Autorità per la Laguna da parte della Corte dei Conti è arrivato alla fine della scorsa settimana. Ora però manca il via libera da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze, oltre a quello delle Infrastrutture e Trasporti.
Ecco perché il presidente dell’ente chiamato a governare la laguna, Roberto Rossetto, ha già in calendario in questo inizio settimana una serie di incontri a Roma con i tecnici dei ministeri competenti.
Ricevuto il primo semaforo verde della registrazione da parte della Corte dei Conti, i prossimi step dovrebbero essere mere formalità. Ma a distanza di cinque anni dalla sua creazione (erano i tempi del governo Conte 2), le cautele non sono mai troppe.
«Oggi l’Autorità sono io con il mio cellulare», ci aveva scherzato su lo stesso Rossetto all’inizio della sua illustrazione in commissione consiliare a metà gennaio.
Dietro alla battuta, c’era però la realtà della situazione attuale: fatto l’involucro (e ottenuto il codice fiscale per diventare operativa con i pagamenti), gli uffici dell’Autorità dovranno essere riempiti con personale competente. Quello cioè proveniente dal Provveditorato oltre che da Consorzio Venezia Nuova, Thetis e Comar. In totale, circa duecento professionalità di alto livello da ricollocare nell’Autorità, che invece potrebbe aver bisogno in totale di poco più di un centinaio di dipendenti.
I sindacati
La questione è costantemente all’attenzione dei sindacati, preoccupati per il restino dei lavoratori. «C’è da capire innanzitutto come saranno ripartite le competenze dell’Autorità», spiega Daniele Giordano, segretario Cgil Venezia, «servizi come il campionamento della laguna, la verifica delle acque e le nuove autorizzazioni agli scarichi finora venivano gestite da Thets tramite il Cvn, in passato si è lasciato intendere una sinergia con Arpav, ma questo avrà ricadute occupazionali. Stesso discorso per le manutenzioni del Mose e le ipotesi di partenariato con Fincantieri.
Il Cvn sarà liquidato nel 2026, c’è ancora tempo ma in parallelo si deve costruire il percorso dell’Autorità. Nel mese di dicembre è stato affidato ad una società privata da parte del Consorzio Venezia Nuova un monitoraggio di verifica di tutte le competenze interne, avevano assunto impegno di restituire il risultato ma ancora non ne sappiamo nulla».
Per questo la Cgil chiede, ora, di riconvocare il tavolo in Prefettura.
Le partite aperte, del resto, sono tante e tutte di fondamentale importanza. In ballo c’è ad esempio il futuro del Mose. E la sua manutenzione. Manca infatti ancora la gara per le paratoie di Lido, Malamocco e Chioggia. Cruciale, in questo discorso, è il tema delle risorse.
L’Autorità, in questo momento, può contare su qualche milione di euro per il funzionamento dell’ente, oltre che sui 63 milioni per la gestione e la manutenzione delle paratoie fino al 2034. Entro l’estate, come era stato annunciato da Rossetto in persona, dovrà poi essere costituita la società in house dell’Autorità incaricata di gestire il futuro della grande opera. Anche su questo punto, l’obiettivo di Rossetto in missione a Roma in questi giorni è quello di accelerare i tempi.
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