«Autofinanziamoci ma decidano come»

«Certo è inaccettabile che la pavimentazione di San Marco sia sconnessa e alla Pietà la riva frani in acqua: interverremo in giunta, togliendo soldi alla manutenzione ordinaria per dirottarli su questi interventi, rischiando diventi prima o poi straordinaria. O facciamo in questo modo o non chiudiamo il bilancio in pareggio. Ticket sui turisti pendolari? Intanto lo Stato ci dia i soldi di Legge speciale che ha già stanziato nel 2015 e non sono mai arrivati e poi prenda una delle proposte di autofinanziamento locale che con il sindaco Brugnaro abbiamo inviato a tutto il governo un anno fa - dall’imposta sui crocieristi a un punto dell’Iva - scelgano quella che vogliono, ce l’autorizzino e ci arrangiamo da soli. Fino ad allora, lo Stato si deve fare carico della sicurezza e salvaguardia di Venezia finanziando la Legge speciale».

L’assessore al Bilancio, Michele Zuin, non dà tempi ma annuncia che saranno finanziati con urgenza i lavori per ripristinare la Riva della Pietà, i metri e metri di lastre in pietra d’Istria spezzate in piazzetta San Marco, gli otto gradini in vetro rotti sul ponte della Costituzione (già 33 dal giorno dell’inaugurazione), ai quali oggi aggiungiamo anche la scala in pietra fatta a pezzi dalle onde alle Zattere, per altro accanto a un’arrugginita passerella della Venicemarathon lì da più di un anno. Zuin dice che la coperta è corta. Il viceministro alle Finanze (veneziano) Enrico Zanetti sostiene che «il tempo della Legge speciale è finito e non tornerà mai più. Venezia deve trovare il modo di auto-finanziarsi con i fondi del turismo e il governo la sosterrà». E Zuin rilancia.

«O tutti ci mettiamo una mano sulla coscienza e decidiamo che Venezia va tutelata oppure non ne usciamo. Il ticket sui turisti pendolari che chiede il vice ministro Zanetti? L’amministrazione sta lavorando sui flussi, ma i ministri sanno benissimo che un anno fa abbiamo consegnato a tutti una lettera con la quale chiedevamo che ci venisse autorizzata una forma di autofinanziamento locale, avanzando varie ipotesi: da tassare le grandi navi e i treni in entrata, a tenere un punto dell’Iva sui consumi dei turisti in laguna. Scelgano quello che vogliono, ma non passi il messaggio che noi non abbiamo chiesto. Lo sanno tutti, da Zanetti al sottosegretario Baretta, dal ministro Delrio - al quale il sindaco lo ripeterà - al premier Renzi. Decidano e intanto convochino il Comitatone e diano a Venezia i fondi già stanziati».

E la riva della Pietà franata (per altro “protetta” da una staccionata in legno assolutamente precaria) quando sarà ripristinata? E la pavimentazione di San Marco?

«Finché il governo non decide qualcosa di diverso, bisogna che lo Stato continui con la Legge speciale, dandoci quello che ci hanno promesso e hanno stanziato», insiste Zuin, «4,2 milioni per il 2016 e 8 milioni l’anno fino al 2022. Ma è tutto bloccato, perché non viene mai convocato il Comitatone che il sindaco chiede dal giorno dell’insediamento. Così non c’è il Cipe che autorizza la spesa e la Tesoreria si tiene i soldi. Il Comune avanza ancora 2,8 milioni di Legge speciale dal 2010. E sono poca cosa rispetto alle spese di manutenzione: tra interventi ordinari su scuole, parchi, cimiteri, viabilità, pontili, musei, impianti sportivi e ratei di vecchi mutui per opere come il terminal del Lido, spendiamo 15 milioni di euro l’anno. Recentemente siamo riusciti a recuperarne cinque e abbiamo finanziato interventi nelle isole. Poi ci sono, appunto, gli interventi straordinari. Ecco come siamo messi: se mi danno gli 8 milioni promessi siamo a metà della spesa».