Auto super-lusso, ma il super-bollo se lo dimenticavano

Gli investigatori della guardia di finanza scoprono un giro di evasione da parte dei possessori di vetture top di gamma e suv. In 37 non avevano mai pagato. Molti erano già noti per altri episodi di autoriciclaggio

JESOLO. Viaggiavano a bordo di Suv, Porsche e macchinoni, status symbol per chi è arrivato e deve dimostrare il proprio successo economico, ma poi non pagavano le tasse dovute. La guardia di finanza di Jesolo ha concluso una vasta operazione per la verifica del pagamento del "superbollo", il tributo introdotto nel 2011 dal Governo Monti per fronteggiare la crisi economica. Un tributo che va a colpire tutte le vetture di lusso con potenze superiori a 225 kw, per il 2011, e superiori a 185 kw, dal 2012.

I militari delle fiamme gialle, al comando del tenente Gabriele Izzo, hanno passato al setaccio i numerosi possessori di questi veicoli molto costosi, oltre che inquinanti e ingombranti, e incrociato le banche dati relative. Hanno così individuato un campione di 50 vetture di lusso per accertare l'effettivo pagamento dell'addizionale erariale alla tassa di possesso da parte dei proprietari oppure locatari, in caso di leasing.

E dai controlli serrati è risultato che per ben 37 vetture non era stato versato il superbollo, per tutte le annualità dal 2011, data di entrata in vigore della tassa, al 2015. Sono dunque scattati formali controlli fiscali sui soggetti individuati quali proprietari o locatari delle auto. Così sono emersi omessi versamenti per circa 70.000 euro, di cui oltre 50.000, tra somme, sanzioni ed interessi, già incamerati dall'Erario.

Gli investigatori della guardia di finanza hanno allora rilevato il notevole ricorso, da parte degli evasori della tassa, all'istituto del ravvedimento operoso. In pratica, a seguito dell'avvio dell'attività ispettiva, 29 dei soggetti controllati hanno provveduto a sanare subito tutti gli omessi pagamenti, accedendo a questo istituto del ravvedimento operoso e, contestualmente, effettuando il versamento delle somme dovute. Tra i controllati, commercianti e imprenditori jesolani, del lido e del Paese, anche molto noti e con pendenze precedenti sempre per motivi fiscali e di evasione, oltre che pregiudicati. Viaggiavano platealmente al volante di queste grandi auto, incuranti dei possibili controlli, ben sollevati dall'asfalto grazie agli enormi pneumatici, ma non avevano minimante pensato di pagare il superbollo per cinque anni. E soprattutto non si aspettavano di essere alla fine scoperti grazie ai controlli incrociati che erano in corso.


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