«Auto e barche, il futuro è l’idrogeno»

VENEZIA. «Il silenzio di Venezia può diventare il carattere che la contraddistingue e che trasmette bene l’idea di un futuro a base di idrogeno, senza inquinamento ambientale e sonoro».
Sono queste le parole del sindaco Luigi Brugnaro, pronunciate dopo l’accordo per la mobilità sostenibile firmato lunedì mattina a Ca’ Farsetti con Andrea Carlucci, amministratore delegato di Toyota Motor Italia. Entro 90 giorni Toyota presenterà a Comune e Città Metropolitana un progetto a base di idrogeno che coinvolgerà sia il settore automobilistico che quello della navigazione. «Abbiamo scelto Venezia» ha detto Carlucci «perché le nostre parole chiave sono uomo, macchina e ambiente e questo è il luogo giusto dove la bellezza naturale incontra la mano dell’uomo e la stessa mano può contribuire a salvaguardarla».
Settimana prossima andrò a Tokyo per incontrare i vertici #Toyota. Tecnologia importante per il rilancio di #PortoMarghera. [staff]
— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) April 4, 2016
Tra le possibili proposte ci sono quella di istituire un servizio di “car sharing” (auto condivisa) che mette a disposizione vetture ibride, di valorizzare modalità di trasporto a basse emissioni e di lanciare un’innovativa piattaforma integrata di mobilità sperimentale a idrogeno, con l’impiego di alcune unità di Toyota Mirai, la prima berlina a idrogeno di serie al mondo, appena eletta World Green Car 2016. Per quanto riguarda invece la navigazione, il sindaco stesso la prossima settimana andrà in Giappone per parlare con i big della Toyota e vedere come il Paese del Sol Levante sta sfruttando l’uso dell’idrogeno nelle imbarcazioni. «È una grande occasione per la Città metropolitana», ha aggiunto Brugnaro, «per creare vicino alle stazioni o a parcheggi non sfruttati delle aree dove il cittadino può trovare un auto a basso impatto ambientale dove ci saranno anche delle bici. Penso al Lido, per esempio. Sono macchine silenziose che rappresentano il futuro».
Si tratta del primo esperimento in Europa per la multinazionale nipponica che spera inoltre di poter dimostrare come le norme vanno cambiate. «Rispetto all’Europa, in Italia c’è un quadro normativo carente», ha spiegato Carlucci, «perché qui l’idrogeno viene compresso a 300 bar, mentre in Europa hanno capito e alzato a 700 bar». I Paesi più all’avanguardia sono la Danimarca, percorribile tutta grazie alle stazioni a idrogeno, seguita dalla Germania che ha appena varato un piano che prevede la realizzazione di più stazione e da Francia e Belgio che stanno iniziando ad affacciarsi sul mercato. Londra è la prima capitale con stazioni di rifornimento a idrogeno, ma se il piano dovesse convincere anche la Città metropolitana non sarebbe da meno. «Potrebbe essere un primo passo concreto per riportare lavoro anche a Porto Marghera», ha affermato Brugnaro, «e quando avremo il progetto si potrà interloquire anche con Eni ed Enel perché il Pm 10 si sconfigge con i fatti».
Carlucci ha ribadito che Venezia per Toyota rappresenta una sfida a livello globale. «Dal 1997 a oggi, grazie alle vendite di vetture ibride, sono stati risparmiati nel mondo ben 58 milioni di tonnellate di anidride carbonica» ha concluso «Se le auto vendute fossero completamente ibride, si avrebbe una riduzione nelle emissioni di anidride carbonica di circa il 25%. La nostra multinazionale ha come obiettivo quello di usare nel prossimo futuro solo idrogeno».
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