Auto centra la ciclabile trafitta dalla transenna
SPINEA. Una dinamica drammatica e spettacolare allo stesso tempo, una transenna sradicata che si solleva ed entra come un punteruolo nell’abitacolo, bucando il parabrezza.
E soprattutto un parallelismo agghiacciante con la tragedia successa solo pochi giorni fa a Portegrandi, sulla Triestina, costata la vita a due giovani, la cui auto è stata trafitta da un tratto di guardrail.
Per fortuna, in questo caso, senza feriti: il destino, stavolta benevolo, ha voluto che il palo entrasse dal lato destro del parabrezza di un’auto che viaggiava con il solo conducente, dunque senza passeggero.
Illesa la donna al volante, alla guida di una berlina Volkswagen che ieri alle 13.30 circa, in via Roma, proprio di fronte al municipio, ha sbandato finendo per travolgere il pericoloso parapetto metallico della pista ciclabile. L’auto ha sradicato i paletti di sostegno della barriera per 50 metri, sollevando il tubo orizzontale della transenna, che è strisciato sul cofano, impennandosi e penetrando nel parabrezza fin dentro l’abitacolo.
Miracolata la donna al volante, forse vittima di una distrazione, ma le immagini dell’auto incidentata ferma sulla ciclabile, “trafitta” dal tubo in metallo, racconta più di ogni parola la tragedia sfiorata, che probabilmente avrebbe avuto conseguenze drammatiche per un eventuale passeggero seduto a fianco della conducente.
L’episodio e il dramma solo sfiorato rinfocolano così le polemiche feroci sulla pericolosità della pista ciclabile, divelta più volte in passato da auto e bus finiti fuori strada contro la barriera. «Il delegato alle piste ciclabili deve dimettersi», tuona il consigliere di minoranza Mauro Armelao, «che quei tubi fossero pericolosi, come lo sono i tiranti di sostegno per i motociclisti, è provato. Per poco non ci scappa il dramma, quella pista dev’essere rivista». Scatenato il web, dove le foto dell’incidente si sono rincorse per tutto il pomeriggio, con accuse pesanti al Comune e ai progettisti.
Il delegato alle piste ciclabili Mario Zorzetto Penzo non sembra però intenzionato a farsi da parte: «Barriere come quella non sono una nostra invenzione, esistono in molte città. A ogni modo stiamo verificando le telecamere della zona per capire la dinamica dell’incidente. Se la signora, come qualcuno dice, era al cellulare c’è poco da attaccarsi alle barriere. Se poi vogliamo fare una media statistica, allora ricordo che in 7 anni sono passati di là 51 milioni di veicoli e gli incidenti sono stati solo sei».
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