Autista travolto: perito scagiona 4 imputati
NOALE. La perizia tecnica disposta dal tribunale scagiona quattro dei cinque imputati nel processo per la morte sul lavoro di Alessandro Valotto, 58enne di Mirano, autista della “Masiero Trasporti” di Marghera, che perse la vita nel luglio del 2010, travolto e schiacciato da sei pannelli in cemento armato del capannone della “Trevisan Ecologia” di via Fermi a Noale. A provocare la caduta dei pannelli era stato il colpo dato a una delle pareti con un muletto da un operaio, che ha già patteggiato otto mesi di reclusione per omicidio colposo (pena sospesa).
A processo, accusati di concorso in omicidio colposo, ci sono invece il titolare dell’azienda di Noale Giuseppe Trevisan, l’ingegner Lino Sorato, direttore dei lavori durante la costruzione del capannone la cui parete è crollata, l’ingegner Guido Franchin, dipendente del Comune di Venezia e responsabile del collaudo statico della struttura, l’ingegner Antonio Salerno, il progettista dei pilastri e delle travi di copertura, e l’ingegner Albino Zonta, progettista delle fondazioni dell’edificio.
Il giudice Claudia Gualtieri ha disposto l’effettuazione di una perizia tecnica affidata all’ingegnere strutturista Armando Mamino che si è avvalso della collaborazione dei colleghi Battilana, esperto nel rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro, e Tonon, specializzato nello studio verticale della dinamica degli urti e della legislazione di settore. Ieri l’ingegnere Mamino era in aula per presentare gli esiti della perizia. Secondo quanto emerso, il capannone era stato costruito secondo i criteri vigenti all’epoca che prevedevano come un edificio dovesse essere resistente solamente alla forza del vento e non ad altro.
Soddisfazione per l’esito della perizia è stato espresso dall’avvocato Francesco Borsetto, difensore di Lino Sorato e Guido Franchin. Ora bisognerà vedere cosa deciderà il giudice. La prossima udienza è stata fissata per il 18 aprile, quando dovranno essere sentiti i testi residui. Il 23 maggio è in programma la discussione finale.
L’incidente risale al 5 luglio 2010. Valotto era andato a caricare il camion alla “Trevisan”. Un operaio di questa azienda era su un muletto, pronto a caricare il container del camion dell’autista di Mirano. Con la staffa avrebbe urtato una parete del capannone che si era staccata, provocando un effetto domino. Subito erano cadute le altre cinque, che stavano sopra, tutte finite addosso a Valotto che era all’interno del capannone.
Rubina Bon
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