Autista aggredita con un coltello, si salva con lo spray
PORTOGRUARO. Un'altra aggressione a bordo di un autobus di linea della Mom. Stavolta, nel mirino di un viaggiatore italiano di 44 anni è finita una conducente di 61 anni, che lavora per una ditta pugliese che effettua servizio in subaffidamento della Mom sulla tratta Portogruaro-Motta di Livenza. Il motivo? L'autista era partita dall'autostazione di Portogruaro, lasciandolo a terra. Sicuramente non è stata una cattiveria. Probabilmente il viaggiatore s'era attardato a prendere il bus ed è arrivato quando il mezzo era appena partito.
L'uomo, che non l'ha presa bene, è comunque riuscito a raggiungere di corsa la prima fermata, ma a quel punto ha iniziato a sfogare la sua ingiustificata rabbia sulla conducente. Erano da poco passare le 15 di ieri. Durante il diverbio, l'uomo ha minacciato ed insultato la donna fino ad estrarre il coltello ed aggredirla.
La prontezza di riflessi dell'autista ha permesso di evitare il peggio: la conducente ha estratto lo spray al peperoncino e ha spruzzato il contenuto al volto del 44enne, riuscendo a respingere i vari tentativi di aggressione.
Alla fine la donna è stata ricoverata in via precauzionale al Pronto soccorso di Portogruaro, sotto choc. Mentre il suo aggressore è stato portato in caserma dai carabinieri di Portogruaro e denunciato per minacce aggravate dall'uso di un coltello. Una denuncia partita d'ufficio in quanto l'autista di un mezzo pubblico è equiparato a un incaricato di pubblico servizio.
L'episodio ha scatenato le reazioni dei sindacati del settore degli autotrasporti, già in prima linea, per altre aggressioni subìte dal personale di bus e treni. «Oggi l'autista del bus della linea Portogruaro Motta», attacca Ilario Potito, segretario Fit-Cisl di Treviso, «si è salvata da un'aggressione che avrebbe potuto avere gravi conseguenze solo grazie ad uno spray per la difesa personale. Dove si arriva se si va avanti di questo passo? Nelle linee ai confini della provincia di Treviso stiamo assistendo a un preoccupante aumento degli episodi di violenza. Oggi è addirittura comparsa un'arma. Di questo passo, se le istituzioni non effettueranno un repentino cambio di rotta, potremmo prima o poi ritrovarci a commentare fatti ancor più tragici».
Al di là dei vigilantes, i sindacati propongono l'introduzione di nuovi sistemi di sicurezza a tutela del personale. Le aziende di trasporto sanno benissimo che la sicurezza costa e devono quindi accollarsi questo onere», prosegue Potito, «noi abbiamo varie proposte come isolare i posti di guida dal resto della corriera con vetri antisfondamento in modo da impedire il contatto con gli utenti e l'installazione di pulsanti Sos da azionare in caso di pericolo».
Solidarietà all'autista aggredita anche dalla Mom, seppur si tratti della dipendente di una ditta che ha il servizio in subaffidamento. «La degenerazione della situazione dei trasporti pubblici sul fronte sicurezza è sotto gli occhi di tutti», dice di Mom il presidente Giacomo Colladon, «Mom in questo campo ha deciso di fare un passo in avanti, ha investito risorse proprie garantendo agli accertatori, che rappresentano il personale più esposto, l'accompagnamento di vigilantes armati, garantendo maggiore tutela ai passeggeri e agli autisti. Certo si tratta di risorse limitate, ma sarebbe impensabile pagare 400 uomini e metterne uno per ogni bus. Abbiamo dato un segnale chiaro, noi non stiamo a guardare».
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