Aumenti dell’Actv I sindaci da Brugnaro «Ridurre i rincari»
MIRANO. Uniti contro gli aumenti Actv. Stamani i sindaci, o loro rappresentanti, dei sette Comuni del Miranese saranno a Mestre per vedere Luigi Brugnaro, loro collega di Venezia e della Città Metropolitana. Proveranno a capire quali margini ci siano per ridurre i rincari scattati l’1 giugno, dopo la delibera del 26 maggio dell’ex commissario di Venezia Vittorio Zappalorto, e porre le basi per guardare il tariffario in un’ottica di grande città, magari oltrepassando la divisione tra urbano ed extraurbano. Un incontro chiesto nei giorni scorsi, a cui sono stati informati i vertici di Actv, e che arriva alla vigilia dell’apertura delle scuole. Proprio gli studenti sono il fattore che più preoccupa il comprensorio, perché a migliaia si muovono verso Mestre o Venezia ma pure Mirano. Ai sindaci si affianca il blog Venezia Laguna Nostra: il rappresentante Donatello De Marco consiglia loro di avanzare le cinque proposte fatte a novembre scorso per consentire ad Actv di avere a disposizione 50 milioni di euro.
Venezia Laguna Nostra. Era stata fatta una raccolta firme per chiedere un incontro a Zappalorto per migliorare il servizio della terraferma e della navigazione. Con tagli mirati, ne avrebbero usufruito gli utenti anziché toccare le corse. «Le nostre proposte restano sempre valide», osserva De Marco, «ovvero abolire i premi produttività ai consiglieri Actv, togliere i cda della stessa azienda e di Vela dopo che Avm è diventato il riferimento giuridico della mobilità locale, eliminare gli abbonamenti di servizio per le persone in attività lavorativa, esclusi gli over 70 o chi ha ridotta mobilità e disoccupati. Non solo, perché si potrebbe cancellare la quota parte del Comune sui biglietti turistici venduti e riaprire i rii Novo e Galeazze».
Aumenti. Se i mal di pancia sono più forti a Martellago e Spinea, zone di immediato confine con il comune di Venezia, Mirano, Salzano, Scorzè, Noale e Santa Maria di Sala non fanno salti di gioia. Da Martellago e Spinea, per andare a Mestre, si pagano 2,20 euro contro l’1,90 di prima, per recarsi a Venezia 2,80 invece di 2,50. Riguardo l’abbonamento ordinario, per la terraferma si è passati da 38 a 43 euro, per il capoluogo veneto da 42 a 48. Gli studenti, nel primo caso sborsano 39 euro (prima 36), nel secondo 45 euro (prima 40). Da Mirano, Salzano e Scorzè, la corsa semplice per Mestre è di 2,80 (prima 2,50) e per Venezia 3,40 (prima 3 euro). Per le tessere, si è passati da un minimo di 40 euro a 45. Da Santa Maria di Sala per Mestre 4 euro (prima 3,50), per Venezia 4,60 euro (prima 4). Per l’abbonamento, rincari da 5-7 euro mensili.
Alessandro Ragazzo
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