Aumenti dei buoni pasto: lunedì sciopero del pranzo

Iniziativa dei genitori contrari a pagare 60 cent in più: boicottaggio a oltranza delle mense scolastiche con panino nello zaino o rientro a casa per mangiare

MESTRE. Sciopero del pranzo: da lunedì i bambini delle scuole materne, elementari e medie della città addenteranno un panino messo nello zaino dai genitori o torneranno a casa a mangiare per poi rientrare a lezione con la pancia piena. Inizia così la protesta dei genitori contro gli aumenti dei buoni pasto successiva alla modifica del regolamento di refezione scolastica che fissa il limite massimo del contributo a carico dell’utenza al 60% del costo del pasto. Le famiglie, secondo l’ipotesi formulata da Ca’ Farsetti - a caccia di soldi per far quadrare i conti del bilancio - dovrebbero arrivare a spendere circa 60 centesimi in più per buono pasto, il cui costo dovrebbe quindi salire a 4,30 euro. «Di fronte a questi aumenti», spiegano i genitori che animano l’iniziativa, «è necessario attivare una protesta che faccia sentire il peso delle famiglie e faccia capire all’amministrazione comunale che cosa vogliamo».

Per far arrivare al commissario Zappalorto la voce della protesta partirà quindi il boicottaggio a oltranza delle mense scolastiche disdicendo il pasto al mattino entro le 9 come da regolamento, evitando così il pagamento del buono-pasto, che altrimenti verrebbe addebitato in modo automatico alle famiglie. Nei giorni scorsi c’è stato il passaparola tra i genitori che già facevano parte del comitato per le scuole sporche, ma anche dei comitati mensa e dei vari gruppi di genitori che da tempo hanno costruito una rete per confrontarsi sui diversi problemi del mondo della scuola.

A scuola i bambini non potrebbero portarsi il pranzo a sacco ma i genitori contano che i dirigenti - trattandosi di una protesta che dovrebbe coinvolgere centinaia di persone - possano chiudere un occhio. Lunedì dalle 10 a Ca’ Farsetti inoltre ci sarà la protesta dei genitori contro la chiusura dei sette spazi Cuccioli gestiti dalle cooperative i cui appalti - che scadranno a luglio - non verranno rinnovati dal Comune, come spiegato anche ai sindacati dal commissario Zappalorto.

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