Aumentano i condomìni con i conti prosciugati
Non amministrava solo il condominio Park Ca’ Rossa Antoine Valli, l’ex amministratore irreperibile dal 7 febbraio che adesso verrà denunciato per appropriazione indebita: si allunga la lista di unità immobiliari rimaste orfane di amministratore, dove i conti non tornano e si ripete il copione di quanto sta accadendo in via Ca’ Rossa.
I condomìni. Uno di questi è il fabbricato portuale 248 della Marittima, che ospita Venezia Terminal Passeggeri, la sede del Consiglio di disciplina distrettuale dell’Ordine degli avvocati, una parte degli uffici di Apv Investimenti (società di gestione detenuta dal Porto di Venezia). La minestra è la stessa, gli ingredienti diversi. Mediocasa Mediocomm, che segue il caso Park Ca’ Rossa, ha preso in mano altre situazioni lasciate in mezzo al guado, tra cui lo stabile della Marittima.
È stato presentato l’esposto di scomparsa, sono in corso gli accertamenti per capire se siano state pagate le imprese di pulizie e di manutenzione. Beatrice Edel e Marco Lucietto cercano di comporre il puzzle anche del condominio Bellavista a Padova e di due condomini a Noventa Padovana, il Monteverdi e il Tazzoli. All’appello ci sono, poi, le unità immobiliari in zona Fonderia a Treviso e un condominio a Pianiga. E chissà cos’altro.
Conti. I nuovi amministratori stanno eseguendo gli accertamenti, contattando le banche (Monte dei Paschi di Siena, principalmente, Unicredit e altri istituti), cambiando la firma nei conti correnti, per capire quanto c’è dentro. «Come negli altri casi», spiegano da Mediocasa, «qualche cosa pagava, qualche cosa no. Nei conti ci sono sempre 50, 100 euro al massimo. Entro una quindicina di giorni riusciremo a quantificare l’ammanco totale dei fabbricati che abbiamo in gestione tra Mestre e Padova. Quello che per ora si capisce, è che il modus operandi è sempre lo stesso».
Pasticci. «Faceva girare i soldi da un conto all’altro, quando uno rimaneva vuoto, per ripianare versava da un altro condominio. E poi ci sono i prelievi di denaro contante, che si ripetono». Per questo è difficile, in questo momento, formulare un dato preciso: «Un gioco di saldi e sommatorie, la differenza sarà il buco totale. In molti casi, infatti, le fatture sono state emesse e pagate solo a metà». Per ora una certezza: i conti sono quasi a zero. Continua Lucietto: «La gestione di Valli era fuori da ogni norma di legge, le movimentazioni tra conti sono vietate, non era iscritto ad albi e associazioni, presentava bilanci non trasparenti, senza allegati e note integrative, non si è mai adeguato alla normativa».
Piano di rientro. Nel condominio Ca’ Rossa (300 garage oltre 100 appartamenti, 25 unità commerciali) dopo che sarà stilato un verbale dell’assemblea condominiale, ci sono 90 giorni per sporgere la denuncia per appropriazione indebita a polizia e carabinieri, avviare l’indagine e entrare nell’ufficio di Noventa Padovana dove lavorava Valli. «La burocrazia non aiuta», chiarisce Beatrice Edel, «ci vorranno mesi, bisogna mettere assieme i fascicoli, siamo in Italia. Il condominio Ca’ Rossa è avanti con le pratiche, altri sono più indietro». Prosegue: «Adesso la priorità è affrontare il Piano di rientro concordato con i fornitori, convocare una nuova assemblea entro maggio e approvare il bilancio. Valli ha pagato le ditte ma solo parzialmente, bisogna onorare le parcelle». I versamenti dei condòmini stabiliti per creare un fondo straordinario urgente, dovranno essere corrisposti a ore.
Ammanco e banche. Sul buco, stimato da alcuni inquilini poco al di sotto dei 300mila euro, l’amministratrice non si pronuncia: «Ricostruire una situazione contabile non è facile. L’estratto conto della banca sono 150 pagine, molte carte le abbiamo richieste, siamo in attesa di averle in mano».
Colpe e accuse. Possibile che nessuno sapesse? Martedì sera lo scaricabarile e le accuse degli inquilini contro il consiglio dei condomini, di cui fa parte anche il gruppo Zacchello. «Oggi chiunque può chiedere copia di conti ed estratti conto. Valli andava bene a tutti, sono state accusate delle persone che sono state danneggiate tanto quanto gli altri e devono pagare un ammanco come tutti. Se qualcuno avesse avuto il sospetto che Valli rubasse non lo avrebbe denunciato? Le colpe le dobbiamo spalmare su tutti. Valli era amministratore dal 2001, per sedici anni tutto ha funzionato».
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