Aule ghiacciate, in tilt i termosifoni del Vedramin-Corner
VENEZIA. I termosifoni non scaldano, tre classi mandate a casa per la seconda volta da inizio settimana. È successo ieri mattina nella sede staccata di palazzo Testa dell’Istituto professionale Vendramin-Corner, ossia il Ptp, il Polo tecnico professionale di Venezia e nello specifico l’indirizzo socio sanitario.
I ragazzi sono entrati in classe come gli altri giorni, ma in alcune la temperatura non superava i 16 gradi, pertanto dopo qualche ora al freddo con il cappotto addosso, l’Istituto ha preferito farli tornare a casa. La stessa cosa era accaduta lunedì, solo che in classe a inizio settimana di gradi ce ne erano 15.
Il responsabile della sede, Giuseppe Pellissetti, ha deciso che era meglio interrompere le lezioni, piuttosto che rischiare che magari che qualcuno si ammalasse. Anche perché in questi casi, spiegano dalle scuole, gli studenti tirano fori i termometri e misurano da soli i gradi.
«È successo oggi (ieri ndr) ed è successo lunedì» spiega il responsabile, «il riscaldamento non funzionava e ho preso la decisione, perché quando li vedo con addosso i piumini, li mando a casa. Abbiamo contattato la Provincia, come avevamo fatto lunedì, hanno promesso che se ne sarebbero occupati. Non tutto il riscaldamento non funziona, in alcune classi va, in altre aule invece non va, dipende dai radiatori, a nostro avviso è una questione di manutenzione, se venisse svolta regolarmente andrebbero bene, invece si aspetta di intervenire quando c’è il danno mentre bisognerebbe effettuare le prove in autunno».
«È già la seconda volta che accade» spiega il portavoce dei genitori, «e i ragazzi avevano delle verifiche perché entro fine mese termina il quadrimestre. Siamo nel 2019, gli impianti devono funzionare».
Lunedì ad andare in blocco, era stato anche i riscaldamento del Venier, che fa parte dello stesso Polo tecnico professionale assieme al Cini e al contiguo vitto. La vicaria Giovanna Diana ha dovuto mandare a casa gli alunni, dal momento che per legge se la temperatura è di 15-16 gradi, deve emettere la circolare e sospendere le lezioni.
«Un disagio per gli studenti e per gli insegnanti che rimangono a presidiare la scuola al freddo» spiega. Episodio che si era verificato anche a dicembre. La vicaria ha chiesto sia di anticipare l’accensione degli impianti per garantire un maggior comfort e il raggiungimento della temperatura prevista, si a una maggiore attenzione alla gestione dell’impianto. All’Istituto turistico Algarotti, invece, il blocco della caldaia si è verificato nel fine settimana, i tecnici si sono accorti da remoto e hanno contattato la dirigente, Mara Franco, la quale si è immediatamente attivata. «Gli impianti sono tenuti al minimo» commenta, «e in qualche caso andrebbero ammodernati». —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia