Aule fredde, piove in classe studenti in rivolta con Brugnaro
MIRANO. A scuola, è proprio il caso dire che piove sul bagnato. E a studenti, professori e personale va anche bene che questo inverno sta piovendo poco. Ma fa freddo, le strutture sono vecchie e i servizi inadeguati. Adesso i ragazzi hanno deciso di dire basta: domani mattina sarà sciopero. Scatta la mobilitazione nella cittadella scolastica di Mirano, coinvolti oltre 4 mila studenti di tre istituti, che alle 8.30 scenderanno nella piazzetta del distretto per manifestare tutta la loro insofferenza. A chiamarli all’adunata è una locandina con i personaggi e il titolo del noto cartone animato “L’era glaciale” ed è facile capirne il motivo.
«È evidente lo stato di abbandono delle nostre scuole», affermano i rappresentanti degli istituti, «negli anni sono state fatte alla Provincia diverse richieste di manutenzione dalle scuole, senza risposte concrete. Rimangono così le infiltrazione dai tetti, problemi di riscaldamento e altri legati alla struttura fisica delle scuole, con gli istituti che non hanno potere di intervento né risorse per poterlo fare». I problemi risalgono addirittura ai primi anni di vita degli edifici della cittadella di via Matteotti, ma non sono mai stati realmente risolti. Oggi gravitano ogni giorno attorno a tre istituti superiori (i licei Majorana-Corner, l’Itis Levi-Ponti e l’istituto 8 marzo-Lorenz) oltre 4 mila studenti, più i loro insegnanti, tecnici, personale amministrativo e Ata.
L’anno scolastico in corso era iniziato nel peggiore dei modi, dopo le abbondanti piogge di settembre che avevano provocato nuove infiltrazioni in aule e corridoi, con gli studenti costretti a fare lo slalom tra i secchi e cambiare aula, mentre stracci e mocio facevano la spola lungo i corridoi sopraelevati per asciugare la scia di acqua e polemiche che si trascina da decenni. Nel frattempo lavori pochi e fatti male: la manutenzione ordinaria che dovrebbe regolarmente essere effettuata ogni anno non viene fatta, così diventa straordinaria e i costi lievitano.
«Lo sciopero che abbiamo indetto non è una protesta verso la dirigenza dei nostri istituti, ma un tentativo di sensibilizzare i cittadini e coloro che dovrebbero intervenire», spiega il rappresentante degli studenti dell’8 marzo-Lorenz, Edoardo Zambianchi, «in particolar modo del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro che il 23 novembre a Mestre si è mostrato disponibile verso le necessità degli studenti. Quindi noi chiediamo non solo parole ma fatti: non è possibile interrompere le attività scolastiche, sopportare il freddo in aula, camminare tra secchi pieni d’acqua quando piove, mettere lo scotch alle finestre perché non entri aria fredda. Chiediamo più attenzione alla Città metropolitana, una “buona scuola” per essere tale dovrebbe essere fruibile sotto tutti i punti di vista».
Filippo De Gaspari
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