"Auguri condominiali"
Basta brontolare! E Rinaldo invece si era lanciato in una filippica contro le autorità cittadine che mettevano sempre i bastoni tra le ruote e quindi scoraggiavano qualsiasi iniziativa, fosse questa puramente benefica. Permessi, carte da bollo, notifiche! Adoperando un linguaggio colorito e infervorandosi sempre di più, agitava le mani vivendo in quel modo la sua frustrazione; io avevo quasi incominciato a non ascoltarlo, immaginandolo invece proprio mentre stava offrendo vin brulè ai suoi condomini, colto in flagrante da due tutori dell’ordine e costretto a smontare il suo banchetto. Un grande mestolo, un pentolone e qualche bicchiere di plastica a testimoniare la voglia di condivisione e di festa. Questa idea mi era piaciuta tantissimo; era rimasta in un cassettino della mia memoria, ogni tanto la spolveravo, la guardavo e la rimettevo dentro. Ma sarebbe piaciuto anche a me organizzare una bicchierata, una festa, un qualche cosa con i miei condomini e quest’anno se ne è presentata l’occasione. Vi racconto: scambiavo due chiacchiere con un vicino che definirei ‘affabile’ e con il quale condivido un certo modo di sentire. Mi chiede: “e allora, li fai gli auguri di Natale come avevi detto?” Davvero? Glielo avevo detto? Beh, per farla breve, abbiamo deciso che domenica 21 dicembre, tra le 18 e le 20, avremmo invitato i condomini a scambiarsi gli auguri. Detto fatto! Ci siamo divisi i compiti e così sono stati stampati gli inviti e attaccati ai portoni dei tre edifici che guardano e racchiudono il giardino comune (impossibile non vederli):
Alla c.a. dei sigg.ri Condomini:
Il giorno 21 tra le ore 18 e le 20
Siete tutti invitati ad un piccolo rinfresco che si terrà nel giardino per festeggiare il Natale
Niente firma, nessun comitato festeggiamenti, tanto più che qualcuno ha pensato che fosse stata un’idea dell’amministratore. LOL. Io e il mio zelante aiutante (spalleggiato dalla consorte) abbiamo pensato a che cosa ci serviva e rimediato quindi l’occorrente. Un’ora prima dell’orario previsto per il rinfresco, abbiamo fatto il punto della situazione e pertanto: abbiamo trovato una nuova tovaglia, rivestito due sottovasi giganti con la carta argentata, tagliato a pezzi strategici il panettone, discusso se avevamo abbastanza prosecco, gettato dal terrazzino la prolunga per la musica, trovato dei portacandele graziosi che fossero intonati all’ambiente e infine, con il tavolino pieghevole sottobraccio e il cappello da Babbo Natale in testa, siamo partiti per la nostra avventura natalizia. E arrivati subito, perché si tratta di solo qualche gradino. Un successo enorme, da ripetere! Se avevamo qualche dubbio, è subito sparito, perché alle 18 si è presentata la prima coppia che era curiosissima, e poi il giovanotto con il cane, la signora vedova a cui piace la compagnia, la ragazza del primo piano che ci ringrazia e ci abbraccia, la signora del quarto che porta il panettone, il nuovo inquilino del blocco B, quello alto che porta una bottiglia, l’anziano giovanotto che si sporge e chiede: “ e’ qui la festa?” Dire che eravamo soddisfatti è dire poco. Esperimento riuscito. Missione compiuta.Siamo riusciti con poco a fare una cosa bella, ad avvicinare volti in parte sconosciuti o magari ignorati. Da oggi sappiamo che abbiamo condiviso due chiacchiere, un augurio, un sorriso e allora sarà più facile salutarsi per strada e magari fermarsi a fare due chiacchiere. Per quanto mi riguarda mi sento un po’ Babbo Natale. Ci hanno chiesto di fare il bis a Capodanno e il tris per la Befana… vedremo!
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia