Audi gialla, il pilota è già in comunità

Il giudice ha concesso gli arresti domiciliari all’uomo che creò il panico a Nordest
L'Audi gialla, bruciata nella notte nel trevigiano, 26 gennaio 2016. L'Audi è al centro di una imponente caccia, da giorni, da parte delle forze dell'ordine. I tre malviventi che la usavano, sentendosi braccati, hanno incendiato la vettura in aperta campagna, vicino ad un torrente, tra i comuni di One' di Fonte ed Asolo (Treviso). ANSA / US CARABINIERI.+++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++
L'Audi gialla, bruciata nella notte nel trevigiano, 26 gennaio 2016. L'Audi è al centro di una imponente caccia, da giorni, da parte delle forze dell'ordine. I tre malviventi che la usavano, sentendosi braccati, hanno incendiato la vettura in aperta campagna, vicino ad un torrente, tra i comuni di One' di Fonte ed Asolo (Treviso). ANSA / US CARABINIERI.+++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++

MESTRE. Ha seminato il panico in mezzo Nordest, alla guida di un’auto diventata leggendaria: l’Audi Gialla. Da lunedì scorso il 37enne albanese Vasil Rama, non è più rinchiuso nel carcere di Santa Maria Maggiore ma si trova agli arresti domiciliari in una comunità di recupero. Lo ha deciso il giudice Enrico Ciampaglia su richiesta dell’avvocato difensore Stefania Pattarello.

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La difesa aveva chiesto di far scontare la pena a Vasil nella casa della moglie ma il giudice Ciampaglia, pur accogliendo la richiesta dei domiciliari, ha ritenuto che la comunità di Verona fosse il luogo più adatto. Non si tratta di una comunità di recupero per tossicodipendenti, ma di una comunità - una struttura nella campagna veronese - che aiuta le persone che si sono macchiate di alcuni reati a trovare il loro posto nella società. Lo scorso luglio Vasil Rama era stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione. È ritenuto essere l’autista dell’ Audi Gialla che per mesi - all’inizio del 2016 - ha fatto dannare le forze dell’ordine, scorrazzando a folle velocità per le strade del Friuli e del Veneto.

A lungo, il pubblico ministero Stefano Ancilotto e i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Venezia avevano dato la caccia alla banda, sospettata di aver messo a segno furti e rapine nel Nordest, per poi darsi a rocambolesche fughe a folle velocità, grazie proprio alla potente Audi RS4 con targa svizzera - che non passava certo inosservata, con la sua carrozzeria gialla - che in alcune occasioni ha toccato anche i 250 all’ora. Come quando ha imboccato contromano il Passante di Mestre, per sfuggire a un posto di blocco. Punto di forza della banda, proprio la capacità di muoversi sfrontatamente tra le varie regioni, per poi varcare i confini nazionali. Nel corso delle indagini, gli investigatori veneziani erano riusciti ad agganciare il cellulare dell’autista del gruppo.

Francesco Furlan
 

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