Atto d’accusa di don Vena su malaria e allagamenti
Bibione. Il prete boccia la gestione della notizia da parte dell’amministrazione e accusa Consorzio di Bonifica e Asvo di non aver pulito le idrovore e i tombini
BIBIONE. Un fiume in piena di parole, inarrestabile. Nel bollettino parrocchiale che reca la data di oggi, domenica 17 settembre, don Andrea Vena prende posizione con parole dure e dirette sugli ultimi fatti di cronaca che hanno riguardato Bibione: dalla malaria al nubifragio.
Don Vena se la prende con l’amministrazione comunale Comune di San Michele di non aver fornito informazioni tempestive e poi accusa, per quanto riguarda i danni provocati dalla pioggia a inizio settimana, il Consorzio di Bonifica Veneto orientale e l’Asvo per non aver provveduto a un’adeguata pulizia dei macchinari e dei tombini.
«L’estate 2017», scrive nell’incipit don Vena, «rischia di essere ricordata non tanto per i lunghi mesi di caldo, quanto per il finale». Sulla malaria il parroco di Bibione, molto quotato nelle gerarchie della curia di Concordia – Pordenone, scive. «Ai genitori della piccola Sofia va la nostra vicinanza, preghiamo per questa tragedia familiare. Dopo la solidarietà va evidenziata la lentezza con la quale ci si è mossi per porre un freno all’inarrestabile e incontrollata fuga di notizie errate che si sono moltiplicate sul web. Il primo comunicato stampa ufficiale è stato diramato solo dopo 10 ore. L’amministrazione comunale, responsabile della sanità sul territorio e parte integrante della promozione turistica, ha commesso un atto grave. Tutta Europa per 10 ore ha indicato Bibione come origine del virus». Don Vena ne ha per tutti, e non porge l’altra guancia. Nel mirino finiscono il Consorzio di Bonifica e e l’Asvo, spostando l’attenzione sul tema dei due nubifragi che hanno allagato Bibione domenica sera e martedì mattina. «A dirla tutta», scrive don Vena, «la responsabilità è in primis della classe politica, che nei decenni ha permesso di costruire senza ampliare le condotte. Il Consorzio di Bonifica pare non abbia garantito la manutenzione di pulizia delle idrovore, visto che non hanno lavorato a regime poiché intasate dalle alghe. In terzo luogo sembra sia mancata la pulizia dei tombini, servizio appaltato all’Asvo. Sono aziende pubbliche, che in questi anni hanno comunque saputo aumentare pesantemente le nostre bollette. E non si dica che tutto ha funzionato».
«Siamo stati impreparati a gestire la notizia del caso di malaria e i due nubifragi, io come parroco invito a riflettere» conclude don Andrea Vena, «Bibione ha bisogno di un riferimento preciso, che in questi due eventi è mancato. La gente non ha bisogno di parole, ma di atti leali, chiari e concreti. Il Signore vegli su Bibione».
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