Atterraggio di fortuna sulla spiaggia del Lido
Il silenzio, il botto e gli occhi sgranati dei bagnanti davanti alla sagoma che usciva dalla nuvola di sabbia. Un piccolo aereo da turismo è atterrato con procedura d’emergenza ieri dopo le 15 sulla spiaggia del Lido di fronte all’Hotel Excelsior e a poche decina di metri dalle tradizionali capanne. Illeso il pilota e la sua compagna, austriaci, illesi pure i bagnanti. Ma quanta paura, prima, e quante polemiche, poi.
E intanto l’ Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha già aperto un’inchiesta. Le prime telefonate alla centrale operativa - presa d’assalto - dei vigili del fuoco sono arrivate alle 15.18 e non promettevano nulla di buono. Dalle prime testimonianze, concitate, pareva infatti che l’aereo fosse caduto in acqua, motivo per cui è stato fatto alzare l’elicottero, e sono stati allertati - e poi fermati - i sommozzatori delle squadre di Vicenza. Quando davanti all’Excelsior sono arrivati i pompieri partiti dalla stazione del Lido si sono accorti però che l’aereo era sì atterrato con procedura d’emergenza, ma sulla battigia, tra i bagnanti. E non in acqua. Il piccolo aereo guidato dal quarantenne pilota (non proprietario) di Vienna era partito dall’aeroporto Nicelli pochi minuti prima e pare che subito dopo il decollo abbia lanciato l’allarme per un’avaria al motore del suo velivolo, un aeromobile RV8 marche OE-CRD, un aereo auto-costruito, di quelli che si assemblano con i kit forniti da aziende specializzate del settore.
Al momento non è neppure chiaro se, nella fase di decollo, sia riuscito a superare i 500 piedi, pari a 150 metri d’altezza. È molto probabile però che il pilota si sia trovato a fare i conti con il blocco del motore, un ipotesi sostenuta dal fatto che tra i tanti bagnanti che affollavano la spiaggia del Lido nessuno ha sentito il rumore dell’aereo in fase di atterraggio, mentre chi lo ha visto è sicuro di aver notato distintamente che l’elica non girava. Era ferma. Sarà, ovviamente, l’inchiesta aperta dall’Ansv a definire con maggiore precisione le cause. Il piccolo aereo è passato sopra la diga dove, sbattendo contro gli scogli, ha perso il carrello e poi è piombato sulla battigia con un rumore sordo che ha svegliato tutti i bagnanti. «È stato un tonfo così sordo», racconta una donna che stava passeggiando sul bagnasciuga e si è voltata a vedere che era successo «che mi ha ricordato l’incidente aereo di settembre in cui ha perso la vita il pilota Fornabaio».
L’atterraggio è avvenuto a circa quindici metri dalle prime capanne della prima fila. Dopo l’impatto il pilota e la sua compagna sono usciti in modo autonomo dal posto di pilotaggio, e dopo un po’ si sono messi anche ad estrarre le valigie che stavano trasportando. Sul posto, per i rilievi, è intervenuta anche la polizia mentre i vigili del fuoco hanno provveduto a isolare l’area della battigia nella quale è precipitato il velivolo. In molti, ieri, si chiedevano come mai il pilota avesse deciso di atterrare sulla spiaggia, mettendo a rischio la vita dei bagnanti, invece di tentare un ammaraggio.
«Per capire la scelta del pilota va prima capita la dinamica», commenta Jacopo Luxardi, vice presidente dell’associazione Vola Venezia, «perché molto dipende dal tempo che il pilota ha avuto a disposizione per compiere l’atterraggio». Nella serata il mezzo è stato tenuto sotto controllo dalle guardie della società Vtm Security.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia