«Attenti ragazzi, il ristoratore non è un robot»
Arrigo Cipriani alla sua prima lezione all’università. In cattedra i segreti che hanno fatto grande l’Harry’s bar
Arrigo Cipriani ieri all’Università
VENEZIA. Primo giorno in cattedra ieri per Arrigo Cipriani, il noto ristoratore che ha parlato dello sviluppo interculturale turistico con 35 studenti dell'Università Cà Foscari di Venezia presso la sede di Economia a San Giobbe nell'ex Macello. «Sono stato molto contento, questi giovani sono svegli ed entrare in contatto con loro, potendo raccontare la mia esperienza, è sicuramente qualcosa di positivo» ha spiegato Cipiriani subito dopo la fine della prima lezione. Gli studenti avranno modo di usufruire dell'esperienza del proprietario dell'Harry's bar per un totale di venti ore, per due volte la settimana.
«Da professore è stata la prima volta - ha sottolineato Cipriani - avevo già svolto delle lezioni negli Stati Uniti, anche se non erano per studenti universitari, bensì un corso specialistico e una volta ero stato allo Iuav a parlare. Ma queste lezioni sono una cosa abbastanza diversa e vedo che l'interesse non è mai mancato per tutta la durata della lezione». Tra gli argomenti trattati non è mancato un ritorno alla valorizzazione dell'uomo rispetto ai robot.
«Si stanno perdendo tante qualità - ha aggiunto il ristoratore veneziano - bisogna tornare a credere nell'essere umano come lavoratore rispetto ai robot spersonalizzati e ho visto che questo è stato un argomento che ai ragazzi ha suscitato interesse. Ci sono state diverse domande, anche se svilupperemo i vari argomenti un po' alla volta, cercando di spiegare ovviamente anche la mia esperienza partendo dall'Harry's bar fino allo sviluppo negli Stati Uniti d'America. Sono molto fiducioso di queste nuove generazioni».
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