Attentato al comando dei vigili indagini sui telefoni cellulari

San Donà. I carabinieri cercano le tracce per risalire ai colpevoli dell’incendio di via Ungheria Libera Al vaglio anche le ultime multe elevate dalla polizia locale che potrebbero aver fatto da miccia al rogo
Di Giovanni Cagnassi

Indagini dei carabinieri, domani mattina si farà il punto in Comune con il sindaco Cereser dopo il rogo che ha distrutto quattro veicoli della polizia locale dentro al comando di via Ungheria Libera. Un episodio che ha creato sgomento in città, tanto che a San Donà non si parla d’altro ormai da diversi giorni. «Se c’è gente che non si crea problemi a incendiare le auto della polizia locale», commentano i cittadini, «allora davvero dobbiamo aver paura per le nostre auto, i nostri beni, la nostra vita».

Il nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri è al lavoro dalla notte in cui è stato appiccato il rogo certamente doloso. Sono state raccolte testimonianze e vari elementi che potranno essere utili per le indagini. Ma soprattutto è stata chiesta autorizzazione per esaminare le celle dei telefoni cellulari. Questo consentirà di capire chi si trovava in quella zona di via Ungheria libera tra le 3 e le 4 di notte, ore in cui si presume sia stato acceso il fuoco spargendo della benzina sui mezzi parcheggiati. Se qualcuno dei responsabili aveva con sè un telefonino, anche spento, allora potrà essere individuato, non avendo motivo a esempio per essere in zona a quell’ora di notte, scremandolo dai residenti.

Si potrà così restringere il campo dei sospetti e comunque individuare una traccia. Parallelamente, gli investigatori dell’Arma stanno esaminando contravvenzioni elevate e atti che possono aver cagionato danni seri a qualcuno soprattutto nel mondo degli autotrasporti. Tra Targa System e telelaser, sono stati individuati decine di automobilisti e autotrasportatori senza assicurazioni, revisioni, bolli, licenze per il trasporto. In un’ora il Targa System aveva individuato ben 13 trasgressori, solo per fare un esempio. Forse in quel settore qualcuno potrebbe aver reagito male a multe di 4 mila euro, fermo del veicolo e quant’altro.

A distanza di poco più di 24 ore dall’attentato incendiario, la polizia locale di ha ricevuto in donazione un nuovo defibrillatore, in sostituzione di quello che si trovava all’interno dell’ufficio mobile distrutto nel rogo. È stato donato alla comandante Danila Sellan dalla Cardiac Science, società  americana produttrice di cardiodefibrillatori con sede italiana a Piacenza. La Provincia, con il presidente Francesca Zaccariotto e l’assessore Giuseppe Canali, ha messo a disposizione due auto della polizia provinciale in comodato d’uso gratuito. Gli agenti non hanno mai sospeso i loro turni dalla mattina stessa dell’incendio, confermando di non essere stati intimiditi. «Abbiamo ricevuto una sincera solidarietà e vicinanza da cittadini, enti e imprenditori», ha detto il sindaco Cereser, «e questo per noi e la polizia locale davvero importante. Domani ci troveremo con i carabinieri e confidiamo di poter individuare i responsabili».

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