Attentati alle aziende della Tav «Le imprese vanno protette»

Colpite la Nbc di Torre di Mosto e la Pato di Occhiobello. Nel mirino ora anche l’Anese di Concordia Il presidente dell’Ance, Cavallin: «Chiediamo un confronto con la prefettura e le forze dell’ordine»
Di Giovanni Monforte
FGavagnin 2014 riproduzione vietata torre di mosto NCB NUOVA COSTRUZIONI BRUNELLO.
FGavagnin 2014 riproduzione vietata torre di mosto NCB NUOVA COSTRUZIONI BRUNELLO.

TORRE DI MOSTO. «Non rimarremo a guardare, reagiremo agli attentati». L’Associazione provinciale dei costruttori edili, l’Ance, chiama a raccolta la società civile per fare fronte comune contro gli episodi di sabotaggio, gli attentati incendiari e le minacce che hanno colpito le imprese, alcune anche del nostro territorio, impegnate nei lavori di costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione.

In Veneto sono due gli attentati incendiari compiuti in queste ultime settimane e la cui matrice sembra riconducibile a gruppi legati alla battaglia No Tav in val di Susa. Il primo di questi è avvenuto a inizio marzo nella sede della Ncb di Torre di Mosto, dove furono rinvenuti due ordigni incendiari collocati su delle grosse trivelle posizionate sul piazzale esterno dell’azienda. Fortunatamente non esplosero, forse a causa della pioggia che potrebbe aver danneggiato l’innesco. Nei pressi dell’azienda furono ritrovate alcune scritte riconducibili proprio alla battaglia contro la Tav.

Un altro attentato incendiario, anch’esso probabilmente legato alla stessa matrice, ha colpito venerdì scorso la ditta Pato di Occhiobello, nel Rodigino, mandando in fiamme cinque mezzi da cantiere. E come se non bastasse circolerebbe su internet anche una black list delle aziende nel mirino dei No Tav, perché impegnate nei lavori in val di Susa. Lista in cui figurerebbe la ditta Anese di Concordia Sagittaria, associata all’Ance di Venezia.

Troppi episodi allarmanti, che hanno spinto l’Ance a manifestare tutta la sua preoccupazione per quanto sta avvenendo. «Non rimarremo a guardare, perché crediamo che situazioni del genere non debbano essere sottovalutate», spiega Ugo Cavallin, presidente di Ance Venezia, «cercheremo quindi un confronto con le forze dell’ordine e la prefettura, per difendere i nostri imprenditori e le famiglie dei nostri lavoratori, altrettanto esposti a un rischio che è il frutto della deriva di un movimento che, almeno in alcune frange, non ha nulla a che vedere con il dissenso democratico. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai fratelli Anese, titolari di un'impresa che per esperienza, professionalità e qualità, rappresenta una risorsa per il territorio».

Di fronte a questi episodi, per l’Ance è necessario però che sia l’intera opinione pubblica a mobilitarsi e a reagire con fermezza. Ecco che dall’associazione dei costruttori edili arriva un invito all’unità. «L’auspicio», conclude Cavallin, «è che tutta la società civile faccia fronte comune di fronte a episodi di terrorismo che non colpiscono soltanto un’azienda, ma un’intera comunità».

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