Attacco febbrile,muore un bambino
NOALE. Un normale attacco febbrile. Con ogni probabilità con l’aggiunta di un virus. La corsa disperata in ospedale da parte dei genitori, il ricovero ma tutto è stato inutile per il piccolo Francesco Tosatto, un anno appena, di Noale, morto giovedì all’ospedale di Padova. Da quel momento hanno preso posto la disperazione, le lacrime, l’angoscia della famiglia, che vive ore drammatiche. i genitori Lino e Stefania Pellizzon sono molto conosciuti nella città dei Tempesta. E il pensiero va a quel piccolo, che da poco aveva festeggiato il suo primo compleanno. Tutto è successo all’inizio della settimana, quando Francesco, affetto da una malformazione cardiaca congenita, chiamata tetralogia di Fallot, ha iniziato a sentirsi male.
Il papà e la mamma cominciano a preoccuparsi per quell’attacco febbrile e la sera decidono di portarlo al pronto soccorso di Camposampiero per essere preso in cura dai medici. All’arrivo all’ospedale, i sanitari decidono di trattenerlo e ricoverarlo d’urgenza: di lì a poco arriva il trasferimento alla Città del Santo. Passano i giorni, ma Francesco non migliora; in passato era già stato operato e nell’ultimo periodo aveva accusato una miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco. Le sue condizioni, nel frattempo, sono peggiorate e nonostante fosse stato trasferito in terapia intensiva e gli fosse stata applicata la macchina cuore-polmone, è deceduto. Vani i tentativi di salvarlo. I genitori si sono chiusi nel dolore e nel silenzio, mentre la notizia della tragedia ha iniziato a circolare nel comune di Noale.
I Tosatto sono residenti in via Ippolito Nievo; il papà, oltre al suo normale lavoro, coltiva la passione per la terra e per i vini, ereditata dal nonno Alessio e dal papà Domenico. Alla fine dello scorso anno aveva messo a frutto il progetto Quartese, un vino Igt; trattasi di un merlot in purezza, nato con procedimento di selezione delle uve in fase di vendemmia, processo di medio appassimento, fermentazione su tini di castagno, affinamento su botti e lieve passaggio in barrique. Lo aveva fatto degustare per la prima volta in un’enoteca cittadina. Anche la mamma è nota, provenendo da una famiglia attiva e stimata in parrocchia. Oltre ai genitori, Francesco lascia il fratello più grande, gli zii e i nonni.
Alessandro Ragazzo
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