Atleta disabile dedica i trofei alle vittime di Genova

BIBIONE. Il grande cuore di Antonio Fantin colpisce tutti gli sportivi e non solo. Vince gli Europei in staffetta 4x100 e altre medaglie nel nuoto paralimpico e dedica i suoi successi ai morti del...

BIBIONE. Il grande cuore di Antonio Fantin colpisce tutti gli sportivi e non solo. Vince gli Europei in staffetta 4x100 e altre medaglie nel nuoto paralimpico e dedica i suoi successi ai morti del disastro di Genova. Il campione bibionese, che è ancora minorenne avendo 17 anni, è paralizzato dalla vita in giù.

Martedì ci teneva particolarmente a ottenere dei validi piazzamenti ai campionati continentali che si stanno disputando in vasca lunga a Dublino. Gli atleti italiani stanno gareggiando in una piscina da 50 metri e nel contempo in un mare di dolore immenso per quanto è accaduto. Toni Fantin ha gareggiato al massimo delle sue possibilità, centrando l’oro nella staffetta e l’argento nei 50 dorso. Il giorno prima, lunedì, aveva vinto l’argento nei 200 stile libero e oggi riprenderà a gareggiare dopo due giorni di pausa.

Lo scorso anno, a Città del Messico, si era aggiudicato il titolo mondiale nei 400 stile libero, la sua gara più congeniale, e nel contempo altre medaglie. Fantin è il Pellegrini del nuoto paralimpico: quando gareggia va quasi sempre a medaglia in tutte le competizioni. Se l’altro campione bibionese, il ciclista Franco Pellizotti, è il “Delfino di Bibione”, lui è certamente lo “Squalo del Tagliamento”. La sua testa è rivolta alle gare e anche a Genova, città in cui ha nuotato e che ama.

«Le mie medaglie sono tutte per le vittime e le loro famiglie», ha spiegato Antonio Fantin ai microfoni Rai, «questo evento ha provocato tanti lutti e molto dolore. Spero che le famiglie si risollevino, dal punto di vista morale, il prima possibile. È un disastro che ci ha molto impressionato: ha colpito Genova e tutta l’Italia, vista la sua portata. Ha toccato le corde del nostro cuore. Tutte le medaglie che abbiamo vinto e vinceremo da qui in avanti le dedicheremo ai familiari delle vittime». —

 

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