Ater, avviso di sfratto per tre centri civici
L’Ater di Venezia volta pagina - con il presidente Alberto Mazzonetto e il Cda dell’Azienda di edilizia territoriale residenziale che hanno concluso il loro mandato quadriennale e lasceranno il posto a un commissario nominato forse già oggi dal presidente della Regione Luca Zaia - ma intanto chiude con il botto, con una serie di azioni legali avviate nei confronti dei Comuni da cui vanta crediti, a cominciare da quello di Venezia, e della Regione, per un totale di 15 milioni.
«Dal Comune avanziamo a vario titolo circa 6 milioni di euro di crediti e non avendo più liquidità in cassa», ha spiegato ieri Mazzonetto, «abbiamo deciso di muoverci. Abbiamo già chiesto di sfrattare i centri civici comunali di Marghera, Campalto (in via Zendrini) e viale San Marco, che sono di proprietà dell’Ater, ma per il quale il Comune non ci ha mai pagato l’affitto. Vantiamo crediti per un milione e 200 mila euro e per questo ora abbiamo chiesto al giudice di rientrare in possesso degli immobili. Abbiamo inoltre avviato un’altra azione legale nei confronti del Comune, che dal 2012 non ci paga più l’ospitalità agli sfrattati per le emergenze abitative, con un credito di circa 300 mila euro. Ma vantiamo anche un altro credito di un milione e 400 mila euro nei confronti di Ca’ Farsetti per gli alloggi che abbiamo realizzato nel complesso delle ex Conterie di Murano, ancora vuoti, perché il Comune non ha mai realizzato le bonifiche e gli impianti fognari e sta partendo solo ora. Chiediamo inoltre altri 2 milioni e 300 mila euro di manutenzioni effettuate e mai pagate - e abbiamo già avviato la relativa azione legale - anche per gli alloggi prima appartenuti al Demanio».
Anche nei confronti dei Comuni di Cavarzere e Chioggia l’Ater ha avviato azioni legali per recupero crediti dovuti, per un importo complessivo di circa 3 milioni e mezzo di euro. Ma con il Comune di Venezia c’è anche la partita irrisolta - e sono passati ormai molti anni - per gli alloggi popolari alla Giudecca in Campo di Marte, progettati da un’archistar come il portoghese Alvaro Siza Vieira, che Mazzonetto non è riuscito a sbloccare con il nuovo vicesindaco Luciana Colle.
«Siamo pronti per bandire finalmente la gara d’appalto per la realizzazione dei 19 alloggi» spiega il presidente dell’Ater «ma non possiamo farlo finché il Comune non ci cede i diritti di superficie sull’area, perché non possiamo costruire su terreni che non ci appartengono. È una questione che si trascina da anni, ma non riusciamo a risolvere».
Altra questione ancora aperta è quella per gli alloggi da realizzare ad Altobello e quella dei circa 170 di Spinea detenuti «provvisoriamente» dal Comune di Venezia e ceduti ora all’Ater a costo zero dal Comune, incamerando così i relativi affitti da parte degli inquilini, ma anche i costi di manutenzione degli appartamenti, che sono piuttosto elevati. Ma l’Ater, a queste condizioni non li vuole ed è pronto a «girarli» alle stesse condizioni al Comune di Spinea.
«Tra le questioni ancora aperte» ha spiegato ieri Mazzonetto «anche il Piano strategico regionale per la Casa, che prevedeva l’assegnazione all’Ater di Venezia di 18 milioni di euro dalla Regione, che però non sono mai arrivati, anche se loro hanno, come i Comuni, il problema del rispetto del Patto di Stabilità. Il mio auspicio è che ora Zaia, come credo volesse fare, nomini un commissario straordinario unico per tutte le Ater del Veneto, per una gestione più efficiente del patrimonio immobiliare pubblico, che non lasci spazio a clientelismi o a gestioni localistiche».
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