Astronomi dilettanti scoprono una “nuova” stella

Un gruppetto di astrofili di Santa Maria di Sala ha trovato il corpo celeste dopo tante nottate passate a raccogliere dati. Ora dovranno trovarle un nome

SANTA MARIA DI SALA. Scoperta una nuova stella a Santa Maria di Sala. La sensazionale rivelazione, avvenuta all’osservatorio astronomico di via Ferraris, all’inizio della zona industriale salese, risale in realtà alla fine di ottobre, ma ci sono volute diverse verifiche e summit tra i massimi esperti in materia per avere l’ufficialità, arrivata da pochi giorni.

«Si tratta di una stella cosiddetta variabile», afferma il presidente del gruppo astrofili salese “Galileo Galilei”, Tino Testolina, «se ne possono trovare ogni tanto spazzolando il cielo a destra e a manca. A Santa Maria di Sala però è la prima volta e certamente per noi la soddisfazione è grande». A scoprire ufficialmente la stella è stato uno dei soci, Francesco Scaggiante, che ora può definirsi a tutti gli effetti il “padre” del nuovo corpo celeste, insieme a Danilo Zardin e Valerio Nascimbeni, ricercatore dell’Università di Padova, che l’ha certificata.

Scaggiante racconta così l’incredibile scoperta: «È avvenuta mentre stavo rilevando il transito del pianeta extrasolare Kelt-1b, analizzando tutte le stelle nella sequenza di immagini. A un certo punto ho registrato una diminuzione di luminosità di una stella situata a sud dell’oggetto esaminato: quella stella non risultava ancora catalogata e ho pensato di segnalare la cosa al dottor Nascimbeni». Parte l’analisi dei dati e l’esecuzione dello spettro all’osservatorio di Asiago.

«Il 22 novembre ho avuto, con grandissima soddisfazione, la conferma: si trattava di una nuova scoperta», spiega Scaggiante. Parte la comunicazione agli esperti delle isole Canarie, poi gli astrofili scrivono all’Aasvo, l’associazione americana degli osservatori di stelle variabili: il 24 febbraio la scoperta viene accettata dalla comunità scientifica e pubblicata nel database mondiale. «Si trova nella costellazione di Andromeda, a circa otto gradi dalla grande galassia M31», spiegano gli astrofili salesi, «è una variabile binaria ad eclisse, di magnitudine 10.73».

All’anagrafe la stella ha un nome forse un po’ impersonale: 1SWASP J000128.25+391553.2, che certo non rende giustizia alla scoperta, sensazionale e sentimentale al tempo stesso. Adesso, naturalmente fuori dagli ambiti scientifici, qualcuno appare già sollecitato dall’idea di battezzarla con un nome più famigliare, magari legato al territorio. Non c’è miglior biglietto da visita per la mostra di astronomia che partirà nel fine settimana in Villa Farsetti.

Per gli astrofili rimane la gioia della scoperta scientifica, che sposta un po’ più in là i confini dello spazio conosciuto agli umani, complici anche i sempre più potenti mezzi di esplorazione a distanza. «La soddisfazione è enorme», spiegano Scaggiante e i suoi, «e va a coronare le molte serate passate a raccogliere dati da migliaia e migliaia di immagini».

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