Astronomi contro Ramses II «Il Comune spenga il faro»
MARGHERA. Per lo spegnimento di Ramses II, il grande faro acceso per i cento anni di Porto Marghera, ieri si è mossa perfino l’Unione Astronomica Internazionale, l’organismo che riunisce 12 mila studiosi di settore impegnati negli osservatori astrofici, nelle università e negli enti spaziali di tutto il mondo. La presidente Silvia Torres-Peimbert, dai suoi uffici di Parigi, ha scritto al sindaco Brugnaro, ai vertici della Regione, ma ancor prima all’Onu e all’Unesco. «Nel passato l’Iau aveva notato con soddisfazione l’approvazione da parte della Regione Veneto della legge 17 del 2009 che norma, in forma intelligente, le modalità di illuminazione pubblica con l’obiettivo di contenere la spesa pubblica e l’inquinamento luminoso» si legge nella lettera, pubblicata integralmente in questa pagina «Desta quindi sorpresa la notizia della palese violazione di una legge regionale, proprio da parte di coloro che dovrebbero far rispettare le leggi».
L’Iau raccoglie iscritti da 80 Paesi ed è particolarmente impegnata a proteggere la visibilità del cielo notturno per tutelare chi lavora negli osservatori astrofisici e gli stessi cittadini. Rivolgendosi al sindaco Brugnaro, nella lettere firmata anche dal segretario generale, il trevigiano Piero Benvenuti, Silvia Torres Peimbert ha poi aggiunto: «Facciamo appello alla sua sensibilità e autorità perché il faro di Marghera venga spento al più presto. L’Unione Astronomica Internazionale sarà felice di collaborare con la sua amministrazione nel caso decidesse di celebrare il centenario con iniziative di carattere astronomico».
Visibilità. Se il Comune puntava su Ramses II per dare enfasi al centenario di Porto Marghera, il mega faro ospitato negli impianti di Cereal Docks ha colto nel segno. Non tanto per il maxi fascio di luce visibile nel cielo per 12 chilometri e da quasi ogni angolo della regione, con la sua potenza di 72 mila watt, quanto per la polemica “planetaria” che ne è poi scaturita. Un fascio immortalato perfino dal Monte Tomba e da Marostica.
Scontro. I primi a muoversi sono stati, dopo l’accensione di lunedì 15 gennaio, i vertici di Veneto Stellato. In Procura della Repubblica a Venezia è stato depositato un esposto per ipotizzato abuso d’ufficio contro il Comune, in violazione della Legge regionale 17 del 2009 sull’inquinamento luminoso, mentre alla Corte dei Conti la documentazione era relativa a un paventato danno erariale per le spese sostenute da Ca’Farsetti in questa operazione. Tanto che ieri il presidente dell’associazione, Leopoldo Dalla Gassa, ieri ha insistito ancora sulla «violazione palese di legge e sulla necessità di spegnere il faro», ricordando che il fascio di luce violerebbe pure le norme del Codice della strada.
I distinguo dell’Arpav. L’Agenzia regionale per l’ambiente ancora prima dell’accensione del mega faro ha fatto sostanzialmente un autogol. Dapprima inviando una “diffida” al Comune affinché non venisse acceso Ramses II, trovandosi poi costretta a fare marcia indietro a 24 ore di distanza, poiché non le spettava tale invio, ma solo la richiesta del progetto illuminotecnico dell’impianto per le verifiche del caso. Progetto consegnato poi dal Comune, che in precedenza aveva ottenuto il placet di Enav per il traffico aereo. L’ente nazionale per il volo ha valutato che non ci fossero problemi per il sentiero di atterraggio dell’aeroporto Marco Polo, pur molto vicino agli stabilimenti di Cereal Docks.
Firme. La battaglia attorno a Ramses II si è innescata anche a suon di firme digitali. Una prima petizione contraria al mega faro ha raccolto in pochi giorni 7.400 adesioni a livello nazionale. Una lanciata ieri su Change.org, ma stavolta in favore del fascio luminoso per Porto Marghera, in serata aveva superato le 115 firme. Di mezzo lo scontro sui social tra abitanti di Mestre e Marghera, con Ramses II più forte del campanilismo calcistico.
Regione. La vera partita attorno al mega faro si dovrebbe in teoria giocare qui dal momento che, se una violazione di legge è stata davvero fatta, allora dovrà essere la Regione a muoversi per chiederne conto. Ciò che hanno puntualmente rimarcato l’altro ieri i consiglieri Andrea Zanoni (Pd) ed Erika Baldin (M5S), chiedendo al governatore Luca Zaia di intervenire e far rispettare le norme in vigore in termini di inquinamento luminoso.
Osservatorio Arpav. Ieri mattina nella sede di Arpav a Padova si è riunito invece l’Osservatorio regionale sull’inquinamento luminoso per discutere del caso su richiesta dell’associazione Veneto Stellato. Ne è scaturito un comunicato in cui si spiega che «il faro luminoso realizzato dal Comune, pur non trovando una puntuale disciplina nella legge regionale veneta sull’inquinamento luminoso, risulta di per sé non coerente con i principi ispiratori della stessa. Pertanto l’Osservatorio, nell’ambito delle proprie competenze, proporrà al consiglio regionale una revisione che disciplini tali eventi. Inoltre Arpav avvierà sul tema un confronto con il Comune. A distanza di quasi nove anni dall’approvazione della legge per il contenimento dell’inquinamento luminoso del Veneto, si rende opportuna una revisione che tenga conto dell’esperienza maturata in questo settore e dell’evoluzione tecnologica intervenuta».
Luce. Ieri sera Ramses II è stato riacceso dopo due giorni di manutenzione. Le autorizzazioni ci sono dal tramonto fino all’alba, ma Ca’ Farsetti ha fatto sapere che gli orari saranno contenuti, fatto salvo un ampliamento nei giorni del Carnevale, visto che molti faranno festa fino a tardi. La telenovela, intanto, continua.
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