«Aste, due stagioni sono salve»
JESOLO. Le prossime stagioni, almeno due, non sarebbero a rischio secondo il presidente di Fiba Confesercenti e Veneto Chioschi, Lorenzo Vallese.
Ma intanto dall’Europa ci si può attendere di tutto e le novità sono sempre all’ordine del giorno su aste e concessioni demaniali, nonostante i tempi burocratici siano comunque lunghi. «Siamo ancora nel campo delle sole conclusioni dell’avvocato generale, Maciej Szpunar», ricorda il presidente Vallese, «depositate in questi giorni al tribunale. Si tratta dunque di una posizione in gran parte attesa e scontata, ma che non è affatto vincolante per i giudici della Corte di Giustizia».
Intanto, oggi il presidente di Federconsorzi Jesolo Renato Cattai sarà al Consiglio nazionale della categoria dei balneari a Carrara dove chiaramente quello delle aste per le concessioni sarà l’argomento principe: «Per noi le aste sono un danno ancora maggiore rispetto ad altre località turistiche italiane, vista la formula “all inclusive” delle nostre spiagge che è ormai invalsa da sempre. I turisti qui pagano nell’albergo anche la spiaggia e il suo servizio e rigorosamente tutto incluso nel prezzo. Con le aste e l’ingresso della concorrenza, inizierà anche la speculazione da parte di chi vorrà, una volta aggiudicata la concessione, gestire le spiagge e guadagnarci». Nei giorni scorsi, l’onorevole del Pd, Davide Zoggia è stato chiaro rispetto alle proposte che saranno avanzate al governo in modo pressante per cercare di tutelare gli interessi dei balneari: «Il diritto di prelazione é una condizione irrinunciabile perché da qui al 2018 c’è il rischio che nessuno più investa nelle strutture. Sarebbe un disastro sotto ogni punto di vista. Non c' è nulla di peggio della precarietà in un settore che vive di programmazione anno per anno. La nostra azione continuerà non solo a livello governativo, ma anche nel territorio e a breve fisseremo un incontro con enti locali, associazioni di categoria e operatori per fare il punto sulla situazione. Ci sarà un incontro a stretto giro per informare il governo sull’urgenza della materia. Una materia delicata perché deve tener conto della tipicità del nostro territorio e delle risorse investite, evitando che si vada verso il rischio di una situazione di abbandono o di eventuali speculazioni. Qui ci giochiamo il futuro di una intera filiera, quella turistica che rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia nazionale e per il Veneto, prima regione turistica italiana». (g.ca.)
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