Immobiliare a Mestre, cinquanta alloggi all’asta tra via Milano e via Filiasi

È alle battute finali la raffica di vendite per il pignoramento di una immobiliare. Oltre un milione di spese condominiali non pagate per il “Supercondominio”

Mitia Chiarin
Il "Supercondominio" di via Milano
Il "Supercondominio" di via Milano

 

Quasi novanta aste immobiliari sono in corso dallo scorso novembre e interessano una porzione importante del patrimonio abitativo mestrino, quello più centrale. Il conto è decisamente imponente.

Ottantotto lotti all’asta comprendono 19 appartamenti in via Bissolati, 14 appartamenti in via Milano, per lo più con cantine, e poi due garage e otto posti auto. Si aggiungono tre appartamenti in Corso del Popolo. E ancora, 6 appartamenti, 5 garage e 14 posti auto in via Filiasi, il quartier San Paolo, e ancora in via Chinazzo 4 appartamenti.

Un pacchetto rilevante di vendite all’asta che ha un valore patrimoniale complessivo di 7 milioni di euro e che sono legati ad una procedura di pignoramento che coinvolge una società romana, la Lubi Immobiliare srl e altre tre aziende collegate, per una serie di esposizioni debitorie nei confronti soprattutto delle banche. Tra i creditori, si scopre, ci sono anche però condomini.

Interessato è in particolare il cosiddetto “Supercondominio”di Mestre che comprende circa 150 appartamenti che si sviluppano fra corso del Popolo, via Milano e via Bissolati. Immobili che negli anni Settanta erano abitazioni di pregio, per lo più di proprietà di colossi come le Generali o l’Enel e che negli anni seguenti sono passati di mano, acquisiti anche da aziende da fuori regione. E oggi in larga parte da ristrutturare.

Anche per questo aveva fatto scalpore due anni fa la vicenda del Supercondominio con i conti in “rosso”: la amministrazione si era ritrovata con un debito da capogiro. Oltre 1,2 milioni di euro in spese condominiali non pagate, comprendenti riscaldamento, pulizie e altri servizi condominiali comunali e c’era il rischio di vedersi chiudere il gas nelle abitazioni anche per quegli inquilini che finora hanno sempre regolarmente pagato.

Una tegola pesantissima che aveva portato l’assemblea condominiale a rivolgersi ad un legale e ad avviare un procedimento contro la immobiliare romana e le aziende ad essa collegate. Da quanto è stato possibile capire la azienda risulta dal 2020 protagonista di un procedimento, a Roma, di liquidazione. Dallo scorso mese di novembre sono entrate nel vivo le vendite degli immobili sparsi in centro a Mestre, in vari casi occupati da inquilini.

Una procedura complessa, curata, gestita dal Tribunale di Venezia, e affidata alla società Edicom con curatore l’avvocato Giorgio Capuis. Finora la procedura di vendita all’asta ha interessato quasi due terzi di immobili. Per circa l’80 per cento si è trovato un nuovo compratore, per lo più privati.

Ora restano un’altra ventina di lotti in gara, da proporre nelle prossime aste previste tra il 15 e il 22 gennaio prossimi.

Per le aste andate deserte c’è la possibilità di altre gare, ovviamente a prezzo ribassato, per gli immobili non aggiudicati. Vigilano sulla maxi vendita anche gli amministratori di condominio che attendono rassicurazioni dalle nuove proprietà. Tra Corso del Popolo e via Milano si confida nella capacità dei nuovi proprietari di coprire il “rosso” del bilancio condominiale (ovviamente chi acquista si accolla parte delle vecchie spese) e di contribuire alla riqualificazione di immobili che sono finiti anche trasformati in improvvisati B&b o rovinati da episodi di sovraffollamento, specie negli alloggi affittati ad inquilini stranieri.

Debiti ci sono anche per altri condomini coinvolti dalla vendita, come quello di via Filiasi, ma con importi ben più contenuti. In una Mestre sempre più multietnica e con tantissime locazioni turistiche , uno dei problemi più rilevanti è oggi proprio quello legato al pagamento delle spese condominiali.

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