Assunzioni al Brico La Cgil denuncia casi di “Parentopoli”
CHIOGGIA. «Assunzioni per i figli dei politici, ma non per le ex lavoratrici della Comet». Si coglie amarezza ma anche qualche punto interrogativo nelle parole con cui i sindacalisti della Cgil di Chioggia e Venezia commentano il caso “parentopoli” scoppiato al Brico.
Tre figli e la cognata di noti politici locali sono stati assunti nel nuovo punto vendita e la cosa è stata in particolare mal digerita da chi su questi nuovi posti di lavoro contava perché in cassa integrazione.
Tra loro i 25 lavoratori della corsetteria Comet che attraverso i sindacati avevano chiesto al sindaco Giuseppe Casson e al vice Maurizio Salvagno una mano per far avere i loro curriculum alle nuove aziende che peraltro hanno aperto i battenti su stabili di proprietà di una società di cui fa parte anche l’ex titolare della Comet.
«Non vogliamo entrare nel merito morale della vicenda», spiegano Renzo Varagnolo responsabile della Cgil di Chioggia e Davide Stoppa della Filctem-Cgil di Venezia, «ma avendo seguito la vertenza delle lavoratrici dobbiamo rilevare come qualcosa nel percorso non sia andato bene. Quando abbiamo chiesto aiuto agli amministratori ci hanno detto che nutrivano dei dubbi sulla tempistica perché ormai le selezioni erano chiuse. A fronte però di quanto appreso dalle cronache restiamo con l’amaro in bocca sulle possibilità che le lavoratrici potevano avere».
I sindacalisti ricordano di aver chiesto un tavolo di lavoro con l’amministrazione per trovare i giusti percorsi che potessero portare ad una ricollocazione. «Non perché pensiamo che il Comune sia un ufficio di collocamento», spiegano Varagnolo e Stoppa, «ma perché crediamo nelle istituzioni e nel loro ruolo al di sopra delle parti e garanti della correttezza. Oggi nutriamo dei dubbi, ma sarà semmai la Magistratura, a cui pare che qualcuno voglia rivolgersi, a fare chiarezza. Al momento questa vicenda macchia l’affidabilità del percorso che avevamo intrapreso e solo i fatti potranno ripulire l’alone di ombre. Resta la certezza che fra qualche mese le ex lavoratrici perderanno la cassa integrazione e rimarranno per strada».
Intanto in città, e sul web, sta girando un volantino in cui si chiede al sindaco di mandare a casa l’assessore alla cultura Narciso Girotto di cui al Brico è stata assunta la cognata.
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