«Assumo solo quelli di cui c’è bisogno»
«Non ci sto a fare la parte del sindaco “cattivo” che lascia a casa i lavoratori precari del Comune. Se qualcuno ha fatto loro promesse che io non mi sono mai sognato di fare e non le può mantenere, ora vada a spiegarglielo».
È durissimo il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro il giorno dopo della trattativa tra Comune e sindacati sulla sorte dei 119 precari con il contratto in scadenza tra pochi giorni, di cui solo 21 - per ora - verranno riassunti, secondo quanto ha comunicato martedì l’assessore al Personale Paolo Romor.
Concorsi. Per gli altri 98 si apre solo la strada il prossimo anno di concorsi aperti a chiunque voglia partecipare per altri 59 posti complessivi che il Comune bandirà, riservando ai precari solo una quota del 40 per cento (cioè 24 posti). Per la maggioranza di questi lavoratori, dunque - molti dei quali lavorano già da anni a Ca’ Farsetti e hanno oltre 50 anni di età - con la Giunta Brugnaro, la strada del ritorno in Comune sembra ormai sbarrata.
Contano le esigenze. «Possiamo assumere in tutto 80 dipendenti», ha detto ieri ancora il sindaco, sempre polemico nei confronti dei sindacati, «e lo faremo in base alle nostre esigenze, tenendo conto delle funzioni “scoperte” in Comune. Ad esempio, in questo momento abbiamo bisogno di stradini che chiudano le buche nelle strade. Possiamo trovarli al nostro interno tra dipendenti che non devono lavorare necessariamente in ufficio. Oppure, se non li troveremo, li assumeremo. Devono capire tutti che ora la musica in Comune è cambiata e che si opera non per seguire le richieste dei sindacati, ma le esigenze della “macchina” comunale, dalla manutenzione delle strade, alla sicurezza, con l’assunzione di nuovi vigili. In base a queste ci muoveremo».
Assenteismo. Brugnaro è tornato anche su un altro dei suoi “cavalli di battaglia”: quello del tasso di assenteismo delle maestre di asili nido e materne, dove anche qui l’Amministrazione ha bloccato una parte di assunzioni.
«Un tasso di assenteismo del 10 per cento non ha uguali in Italia, non possiamo tollerarlo», ha detto il sindaco, «e non mi interessa se le assenze sono motivate, per ferie, malattie o maternità. Sta di fatto che una maestra su dieci mediamente non lavora e questo è ciò che interessa alle famiglie. E che nessuno parli di interruzione di pubblico servizio, altrimenti vado di persona in Procura e li denuncio».
Rai sotto accusa. Il sindaco è tornato ancora sul servizio di Raitre sulla decadenza di Venezia che lo ha fatto letteralmente imbestialire. «Queste sono le cose per cui bisognerebbe andare in piazza a protestare», ha detto ieri, «perché si tratta di pura denigrazione della nostra città, invece pare che non importi niente a nessuno».
Nuovo governo. Apertura di credito interessata da parte del sindaco invece verso il nuovo Governo Gentiloni, sia pure con prudenza, vista la difficoltà del momento. «Io sono sempre filogovernativo», ha detto Brugnaro, «per cui faccio il mio in bocca al lupo al Governo Gentiloni, nato essenzialmente per fare la legge elettorale e poi portarci a votare. Che duri qualche mese o un anno vedremo, certamente non ha di fronte un compito facile. Ma per quanto riguarda la mia giunta noi collaboreremo lealmente anche perché abbiamo molte partite aperte. Bisogna far ripartire Porto Marghera e gli investimenti nell’area, investire sul tema della sicurezza e su quello della sostenibilità ambientale».
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