Associazione a delinquere per i “capi” del gruppo
Associazione a delinquere finalizzata ai furti e all’utilizzo di esplosivo. Il reato più grave viene contestato a sei del gruppo. Ai più decisi, a coloro che avevano più esperienza nel mettere a segno gli assalti ai bancomat. Di questo reato devono rispondere: Maurizio Bettio, 55 anni, di Fiesso d’Artico; Luciano Conte, 56 anni di Camponogara; Daniele Antico, 59 anni, di Porto Viro; Pietro Angelo Scarpa, 58 anni, anche lui di Porto Viro; Ughetto Bonamici, 68 anni, di Comacchio; e Nello Dogamenti, 73 anni, di Codigoro. I carabinieri ritengono che il capo sia Antico, lui era l’uomo che aveva i contatti con coloro che rifornivano il gruppo dell’esplosivo e soprattutto era l’esperto di assalti ai bancomat. Inoltre confezionava le cosiddette “marmotte”, cioè inseriva l’esplosivo negli ordigni che venivano poi infilati nei bancomat. Inizialmente il suo braccio destro era Bettio. Ma questi, successivamente alla prima ventina di colpi, esce dalla banda e al suo posto arriva Conte. Bonamici e Dogamenti, messi agli arresti domiciliari, si occupavano della logistica nascondendo le auto usate per i colpi e il materiale vario che poi veniva impiegato per l’assalto.
Di cessione di esplosivo devono rispondere Michael Garofolin, 27 anni, di Galzignano Terme e Luis Antonio Crocetti, 32 anni, di Molinella in provincia di Bologna. Era da loro due che la banda acquistava la polvere da cava per i colpi. Ne hanno trattata dieci chili. Invece Moreno Voltan, 56 anni, di Legnaro era l’uomo dei detonatori. Li cedeva in cambio di denaro, oppure li scambiava con dell’esplosivo. Su questo ultimo aspetto i carabinieri stanno cercando di capire dove finisse. Le armi a Daniele Antico, alcune pistole e una carabina con filettatura sulle canne per il silenziatore, le hanno procurate Ermanno Beltrame, 60 anni, di Rosolina e Fabrizio Quagliato, 57 anni, di Porto Viro. Devono rispondere di detenzione, porto e cessione di armi clandestine.
Infine l’unica donna del gruppo A.B., 57 anni, di Porto Viro. Aveva il compito di procurare i telefonini che poi gli altri usavano per parlare tra loro prima dei colpi. Inoltre Antico le faceva spendere, per riciclarle, le banconote che rimanevano danneggiate dall’esplosione del bancomat.
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