«Assistenza interrotta per loro volontà»
MIRA. Gabriella Asolati e Valentino Gasparini erano da tempo seguiti dai servizi sociali del Comune di Mira, ma l’assistenza domiciliare si è interrotta lo scorso anno per volontà della stessa famiglia. A spiegarlo dopo il tentato omicidio che si è verificato domenica al civico 31 di via Colombara a Oriago è l’assessore Francesca Spolaor. Valentino Gasparini è seguito dal servizio di psichiatria di Dolo. Lo sconcerto in via Colombara è grande, Tanti vicini spiegano come Valentino, 46 anni, disoccupato, che da sempre viveva con la madre, si prendesse cura della donna con grande affetto, ma si lamentasse di essere poco aiutato, visto che l’anziana soffre di forti mal di schiena.
«La situazione della famiglia», spiega l’assessore Spolaor, «era seguita da tempo dai servizi sociali del Comune. Sono stati fatti anche degli interventi ad hoc, ma purtroppo l’assistenza domiciliare si è interrotta l’anno scorso su richiesta dello stesso nucleo familiare, nonostante l’assistente sociale avesse espresso la necessità di proseguire. Negli ultimi tempi non avevamo più ricevuto segnalazioni particolarmente preoccupanti».
L’assessore spiega che la situazione dal punto di vista sociale a Mira è esplosiva. «Questi casi», ammette la Spolaor, «sono sempre più ricorrenti e possiamo dire di trovarci di fronte a una vera escalation: ormai settimanalmente capitano situazioni di aggressività che sfociano nei drammi più gravi. Par di capire che in questo caso si sia trattato di un raptus difficile da gestire. Il servizio di assistenza domiciliare è utile anche per monitorare questo tipo di situazioni, che richiedono sempre un costante lavoro integrato tra medici psichiatrici, Sert, assistenti sociali. Naturalmente, quando è possibile, sono fondamentali anche le segnalazioni della rete familiare».
Interviene con una nota anche l’Usl 3 che seguiva Valentino Gasparini. «Si tratta di una persona conosciuta e seguita dai servizi preposti del distretto di Mirano Dolo della Usl 3», spiega la direzione, «ciò nonostante è prematuro creare collegamenti di causa-effetto tra la patologia per cui è seguito e il fatto delittuoso».
Intanto ieri nel rione di via Colombara a Oriago, la notizia del gesto sconsiderato ha scioccato tutti. Nella palazzina in cui mamma e figlio vivono al primo piano, pochi hanno voglia di parlare. Gabriella Asolati è conosciuta come una grande lavoratrice. Rimasta vedova tanti anni fa, si è presa da sola il carico della famiglia andando a lavorare come donna delle pulizie. Ha una figlia che vive a Milano. Domenica sera i vicini, hanno visto l’ambulanza e poi due pattuglie dei carabinieri della Tenenza di Mira. Ma mai si sarebbero aspettati un’aggressione del genere. «È sempre stato premuroso con la mamma», racconta una vicina parlando di Valentino, «la mamma non cammina bene, ma lui la portava a fare qualche passeggiata prendendola sotto il braccio. Non litigavano mai fra di loro. La situazione andava controllata meglio».
Scossi i negozianti della zona in cui la donna e il 46 enne si recavano a fare la spesa Sono clienti abituali. «Sono persone riservate», spiega Gino l’edicolante, «non facevano pettegolezzi chiacchiere inutili. Il figlio è sempre stati premuroso nei confronti della mamma. Un fulmine a ciel sereno. Speriamo che se la cavi».
Alessandro Abbadir
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