Assemblee e autogestioni: la scuola non si calma/FOTO

Mobilitazione agli istituti Gritti, Stefanini ed ex Mozzoni con sit-in nel piazzale. E un gruppo di ragazzi ridipinge le pareti rovinate di alcune aule

MESTRE. La giornata internazionale dello studente, ieri mattina, è stata vissuta dagli alunni delle scuole superiori con sit-in e assemblee, momenti di dibattito e altre iniziative in cinque istituti cittadini: il Gritti, lo Stefanini, il Pacinotti, il Franchetti e l’ex Mozzoni, sede del Guggenheim. I ragazzi lamentano i tagli del governo alla scuola ma anche il modo in cui l’esecutivo sta affrontando la crisi economica. Per quanto riguarda le forme della protesta, quelle più rilevanti hanno interessato il Gritti e il Mozzoni, dove ieri gli studenti hanno proseguito per l’ultimo giorno le autogestioni. Ma una nuova ondata di mobilitazioni ci sarà la settimana prossima (vedi articolo accanto).

Per gli adolescenti delle due scuole autogestite l’intera mattinata di ieri è stata dedicata alla discussione sui temi caldi, perché anche al liceo Stefanini c’è stata una lunga assemblea. Verso le 10, poi, un centinaio dei circa 900 liceali di via Del Miglio è uscito da scuola, per dirigersi in corteo al vicino Gritti, per portare solidarietà ai loro compagni in autogestione. A quel punto i ragazzi si sono seduti nel cortile esterno dell’istituto tecnico, dove sono stati accolti da un piccolo gruppo di studenti con in testa Federica Valeri e di insegnanti del Gritti.

Per oltre un’ora e mezza, l’assemblea all’aperto ha discusso della proposta di legge ex Aprea che in alcuni punti, secondo insegnanti e alunni, «minaccia la democrazia interna delle scuole eliminando il diritto di voto da parte dei rappresentanti d’istituto degli studenti sui temi che comportano una spesa».

La riunione a cielo aperto è avvenuta dopo che i ragazzi del Gritti, insieme ad alcuni docenti, avevano già iniziato alle 8 varie attività, come un’assemblea sui temi dei diritti degli studenti.

Contemporaneamente altri alunni del tecnico avevano continuato a imbiancare i muri di alcune aule all’ultimo piano. Dei sit-in, comunque, in mattinata ci sono stati anche allo storico liceo classico Franchetti in Corso del Popolo e all’istituto tecnico Pacinotti. Al liceo scientifico Bruno, invece, i ragazzi si sono limitati ad appendere uno striscione.

Tutto sommato quella di ieri è stata una giornata di mobilitazione piuttosto soft. L’altro giorno, invece, il corteo del Coordinamento degli studenti medi aveva vissuto un momento concitato quando i ragazzi hanno occupato due binari della stazione ferroviario anche se solo per 20 minuti, causando il ritardo di tre treni locali. Sempre quella mattina un gruppo 25 attivisti dei centri sociali Rivolta e Morion, tutti adulti, aveva inscenato un presidio al banco dei pegni della Cassa di Risparmio di Venezia, per poi unirsi al corteo degli studenti. A causa di questi due avvenimenti, il Coordinamento degli studenti da sempre vicino al Rivolta, è stato contestato dalla Rete degli studenti medi, dall’Udu e dalla Cgil. «Quelli che ci criticano», sostiene Jacopo Povelato del Coordinamento, «dimenticano che la nostra è stata una delle poche città italiane dove non ci sono stati incidenti: credo anche per la maturità del nostro movimento. Gli studenti con le mobilitazioni in città e nelle scuole hanno dimostrato di essere costruttivi anche nella protesta».

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