Assemblea senza sindaco scoppia l’ira dei residenti

Sant’Anna. Casson e l’assessore alle frazioni Segato snobbano la riunione Avrebbero dovuto ricevere 709 firme per chiedere più sicurezza all’incrocio

SANT’ANNA. Assemblea pubblica senza pubblici amministratori. È successo a Sant’Anna, giovedì scorso, provocando le ire dei residenti che attendevano l’appuntamento per avere risposte da sindaco e giunta sui problemi, in particolare sicurezza e viabilità, che pesano da anni sulla frazione.

I residenti, che volevano consegnare al sindaco una petizione con 709 firme, chiedono soluzioni veloci per ridurre la pericolosità dell’incrocio dove, malgrado il semaforo, auto e camion sfrecciano senza osservare i limiti.

«La data era stata concordata con l’assessore alle frazioni Elena Segato», spiega il presidente del comitato di Sant’Anna, Valterino Baldin, «invece ci siamo ritrovati senza alcun interlocutore. Il sindaco Giuseppe Casson ci ha fatto pervenire una comunicazione alle 8.34 del 29 aprile in cui spiegava l’impossibilità di presenziare per precedenti impegni assunti, sottolineando anche l’opportunità di “evitare appuntamenti pubblici, come già informalmente comunicato ad altri comitati di frazione, durante il periodo prossimo alle elezioni regionali, per evitare il rischio di strumentalizzazioni politiche».

Segato ha, invece, comunicato l’assenza con una telefonata alle 12.10 del 30 aprile». Le giustificazioni del sindaco non hanno placato le ire delle persone intervenute all’incontro nella speranza di avere risposte, anzi in molti hanno trovato assurdo che temi come quelli della sicurezza possano essere usati strumentalmente, tanto più che sono anni che vengono posti in tutte le sedi e a tutte le amministrazioni.

«Chiedere più sicurezza, più decoro, più pulizia», precisa Baldin, «non ha nulla a che fare con la strumentalizzazione politica, è semplicemente un diritto. In quella assemblea avremmo voluto consegnare al sindaco la petizione popolare, come previsto dall'articolo 55 dello Statuto comunale, con la quale si chiede la messa in sicurezza dell’incrocio semaforico e della pista ciclabile (non completata e priva di illuminazione in un tratto, ndr)».

La soluzione dell’autovelox, concessa dopo 12 anni di richieste al prefetto, non ha soddisfatto i residenti perché i tratti autorizzati non toccano il centro urbano. La petizione, protocollata e indirizzata al sindaco, conta 709 firme. Il 9 giugno, con una nuova assemblea, il comitato darà un’ultima chance alla giunta.

«La data è stata proposta dal sindaco», precisa Baldin, «consigliamo agli amministratori di partecipare però solo se avranno risposte concrete. Siamo stanchi delle parole e di continue promesse inconcludenti. È tempo che si passi finalmente ai fatti».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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