«Assegnate subito quelle 50 case»
«Buttano giù porte murate; si allacciano agli impianti elettrici abusivamente; vivono in case prive di impianti salvavita ma hanno figli piccoli e nessuno può mandarli via. Due mesi fa abbiamo temuto il peggio quando due contatori Enel sono letteralmente esplosi. E chi vive in questi palazzoni e paga regolarmente l’affitto ha paura anche ad uscire. Ci sono nonne terrorizzate e neanche i taxi arrivano fino a via Squero. Ad una anziana hanno già rubato quattro televisori. Siamo ad un bivio: o si resta e si cerca di combattere il degrado oppure si va via e allora meglio far saltare in aria quelle case o costruire un muro». A parlare sono le donne e gli uomini di Altobello. Quelle più arrabbiate sono le donne di via Squero, dove le case popolari sono rimaste fuori dal contratto di quartiere di Altobello, citato come esempio dalla commissione di inchiesta sulle periferie che lunedì scorso ha visitato Mestre con il sindaco Brugnaro. Altobello, l’ex quartiere degradato del centro, è diventato un bel posto dove vivere con i lavori finanziati per 37 milioni di euro e con 10 anni di cantieri di Stato, Comune, privati ed Ater: via Costa è diventata pedonale; ci sono bar e locali che aprono. Sono arrivati anche studi di giovani architetti. Ma, come ci raccontano i residenti del gruppo di “Altobello in cammino”, che si ritrovano per passeggiate e pulizie di gruppo (prossima riunione il 20 febbraio e ritrovo tutti i giovedì alle 18), c’è ancora da fare. «Se si vuole davvero fermare il degrado occorre finire i cantieri Ater in via Fornace per assegnare, non a casi sociali, ma a famiglie, giovani coppie, anziani le case di campo dei Sassi e le tettoie di via Fornace che ora dopo anni di chiusura, vanno sicuramente risanate spendendo altri soldi», è il loro appello. E occorre intervenire sulla Nave e la Torre, i complessi di case popolari di via Squero dove «ci sono alloggi vuoti che finiscono al centro di subaffitti illegali e occupazioni di spacciatori».
Sono 102 gli alloggi alla Nave, di cui trenta vuoti e molti di questi occupati. Alla Torre altri 46 alloggi e 8 negozi sfitti. Ater la prossima settimana assegnerà i lavori per ultimare allacciamenti e sottoservizi necessari per aprire i 35 appartamenti di Campo dei sassi e le Tettoie, con 12 alloggi e spazi per artigiani, pronti da quattro anni. «Ater non risponde mai ma è tempo che si attivi per intervenire e il Comune faccia attenzione nelle assegnazioni. Solo facendo vivere queste case otterremo l’effetto di tenere a bada il degrado», dicono i residenti. «Gli sbandati che dormivano alle tettoie ora stanno nel vicino parco e fanno rumore fino a tarda notte. Solo intervenendo assegnando le case, eviteremo il ghetto in via Squero ma occorre lavorare subito e con grande attenzione nelle assegnazioni».
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