Assassino in fuga da otto mesi arrestato dalla polizia a San Donà

Algenis Favia, dominicano di 35 anni, aveva ucciso con un pugno un conoscente a Reggio Emilia Dopo la condanna era riuscito a scappare per rifugiarsi a casa di due amiche connazionali 

SAN DONÀ . La polizia lo ha trovato sabato scorso a San Donà, nascosto in un’abitazione di due amiche dominicane, sue connazionali. È finita così in riva al Piave la fuga disperata del 35enne originario di Santo Domingo che a Reggio Emila aveva colpito con un pugno Marco Davoli, il 53enne finito in coma e poi deceduto dopo undici giorni. Algenis Favia, che nella lite lo aveva colpito con violenza al volto facendolo cadere e battere la testa, si era rifugiato da qualche tempo a San Donà, ospite di queste due amiche che probabilmente neppure sapevano in cosa fosse stato coinvolto. La comunità dominicana in Italia è molto unita e non di rado si aiuta, soprattutto quando serve un tetto e un letto dove dormire.

Favia era stato infine condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione per la morte dell’uomo che era oltretutto suo amico, e nel litigio aveva avuto la peggior sorte. Il dominicano era fuggito dopo la sentenza della Cassazione che un anno fa aveva confermato tutte le sentenze precedenti, inchiodandolo alle sue responsabilità. Le indagini sono state coordinate dalla Pm Valentina Salvi con gli agenti della Questura di Reggio Emilia che hanno trovato e poi arrestato Favia a San Donà, ponendo fine alla sua latitanza a seguito della condanna per omicidio preterintenzionale di Marco Davoli, il 53enne morto nel settembre 2013 a Reggio Emilia, colpito dal pugno al volto che gli aveva poi fatto sbattere la testa sull’asfalto. Davoli, un ex pugile, era rimasto in coma 11 giorni per il trauma riportato.

Dopo la sentenza della Cassazione la madre della vittima, Edmea Bigi, aveva invocato giustizia gridando tutta la sua disperazione: «Mio figlio non c’è più e chi lo ha ucciso non si fatto un solo giorno di galera. Deve pagare per quello che ha fatto». Ma il 28 aprile la squadra mobile di Reggio è arrivata fino a San Donà, raggiunta dai colleghi della questura di Venezia. Avevano avuto indicazioni sul suo viaggio verso San Donà, senza mai abbandonare le ricerche. I poliziotti sono arrivati in gran segreto, appostandosi per rintracciarlo davanti all’abitazione non lontana dal centro. Il dominicano stava nella casa delle due donne, dove gli agenti hanno fatto irruzione per arrestarlo. Favia è stato trasferito al carcere di Venezia dove sconterà la pena. La Questura di Reggio Emilia ha precisato di aver mantenuto la promessa fatta alla madre di Davoli, ovvero catturare, dopo 8 mesi di latitanza l’uomo che lo aveva colpito a morte con quel pugno.

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